Il burlesque: molto di più di un semplice streap
A chi non è capitato di vedere o almeno intravedere uno spettacolo di burlesque? Naturalmente le voluttuose curve delle performer e i lustrini degli abiti di scena saranno la prima cosa da cui la maggior parte delle persone viene attratta, ma cosa c’è veramente dietro quello che vediamo sul palco? Il burlesque -dal termine italiano burla- nasce in Gran Bretagna nel XVIII secolo come spettacolo dalle connotazioni comiche e parodistiche. In seguito prende piede anche negli Stati Uniti, l’aria “leggera” e spensierata degli spettacoli di burlesque conquista il pubblico specialmente quello proveniente dalle classi meno abbienti. La realtà delle ballerine dell’epoca era ben lontana da ciò che vediamo oggi, gli spettacoli erano basati su semplici balletti composti da movenze ammiccanti e provocatorie lasciando grande adito alla fantasia. Si faceva cadere una spallina o si levava un guanto senza mai arrivare a togliersi del tutto i vestiti, ma il gioco del vedo non vedo e l’attesa che si creava durante lo spettacolo bastavano per mandare in visibilio il pubblico. Nel corso degli anni i numeri di burlesque divennero sempre più ricchi ed elaborati: veniva preso spunto dalle clownerie del circo, erano messe in scena delle vere e proprie mini rappresentazioni e le ballerine mano a mano divennero sempre più svestite. Negli anni novanta l’apprezzamento per il mondo del vintage porta il burlesque all’ennesima trasformazione, facendolo divenire uno spettacolo sempre più simile al varietà: è l’inizio dell’era del new-burlesque.
Dita Von Teese, nota per il suo spettacolo nel calice di champagne e Dirty Martini con le sue forme prorompenti sono solo alcuni dei nomi celebri delle perfomer di new burlesque. Sky ha persino trasformato quest’arte in un talent con “Lady Burlesque“, andato in onda nel 2011. Proprio quella che è stata la coach delle concorrenti che hanno partecipato al programma di Sky è stata recentemente a Roma per un worshop organizzato da “La Bottega degli Artisti”, luogo della capitale che offre corsi e spettacoli di burlesque. Milena Bisacco è l’insegnante delle artiste della Voodoo De Luxe di Milano -la prima agenzia di burlesque in Italia- e vanta collaborazioni con molte artiste internazionali. “Non si sale sul palco e si decide di fare burlesque dall’oggi al domani” queste le parole della Bisacco che ha proseguito spiegando come la sua formazione sia trasversale. In giovane età ha iniziato con delle esibizioni teatrali in strada, con tanta voglia di fare ha scoperto il suo talento proprio esibendosi tra la gente. Ha studiato e praticato danza del ventre per dieci anni toccando anche discipline più particolari come la danza giapponese butoh, nella sua carriera ha collaborato con diverse compagnie teatrali di Milano districandosi tra testi classici e improvvisazione. Il burlesque insegnato da Milena Bisacco abbraccia molto il teatro mostrando come ci sia bel altro oltre il semplice tease. Portare in scena qualcosa di concreto, un personaggio che abbia una sua storia e che faccia divertire il pubblico attirando la sua attenzione sullo spettacolo è la chiave; la sensualità corona il tutto rendendo il burlesque una vera e propria forma d’arte. Una perfomer della Voodoo De Luxe, Bianca Nevius durante un’intervista a GQ Italia ha dichiarato: ” Il Burlesque è un arte più complessa di quanto in realtà non si creda. Non sei tu a scegliere lo stile, ma è lo stile a scegliere te.” Anche il fatto che le perfomer abbiano un nome d’arte non è di certo un caso, il tutto si riporta alla creazione di un personaggio con una storia e un proprio stile che danno una connotazione personale ad ogni permance. Il burlesque ha subito tante variazioni nel corso degli anni arricchendosi grazie alle influenze di varie forme d’arte, diventando così molto più di un semplice streap, ma una rappresentazione che esalta la femminilità con ironia e meticoloso studio della piccola narrazione portata in scena.