Decine di curdi, da due settimane accampati di fronte all’edificio dell’Eurocamera di Bruxelles, hanno fatto irruzione oggi nel Parlamento Ue per denunciare la situazione a Kobane, chiedere la creazione di uno Stato curdo e la liberazione di Abdullah Ocalan. Erano circa settanta, dopo aver sfondato l’ingresso, sono entrati brandendo bandiere di Ocalan fino al cuore del Parlamento europeo, al grido di “Isis terroristi, turchi terroristi”. I manifestanti si sono fermati pacificamente al terzo piano, ma prima Arife Soysuren ha gridato: “Non ci avete voluto ascoltare e allora siamo entrati, non è questione di curdi, è una questione di esseri umani: l’Isis sta massacrando la nostra gente, i nostri bambini, stanno vendendo le nostre donne nei mercati, cosa attendete per attaccare, un altro massacro?”
Nello stesso momento, anche all’aerporto di Fiumicino andava inscena una manifestazione, mentre già ieri i decine di curdi si erano mobilitati allo scalo Charles de Gaulle di Parigi ed a Strasburgo, Bordeaux e Rennes, 250 a Marsiglia e un centinaio all’aeroporto di Zaventem, Bruxelles.

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