Brasile: testa a testa Roussef-Silva

Dopo le anticipazioni del precedente articolo (disgraziatamente andato perduto), torniamo in Brasile a meno di 24 ore dal voto. Il distacco tra le due candidate alla presidenza Dilma Roussef e Marina Silva, resta piuttosto congruo e negli ultimi giorni è andato crescendo in favore della candidata socialista (per davvero).

Domenica 5 ottobre gli oltre 140 milioni di elettori del Brasile – che prevede il voto obbligatorio per i cittadini dai 18 ai 70 anni e quello facoltativo per i giovani tra i 16 e i 18 e gli over 70 – saranno chiamati ad esprimere un voto in grado di segnare una data storica: restare con il vento del riformismo socialista in poppa o fare un drammatico giro di boa e riavvicinarsi alle politiche neoliberiste U.S.A.friendly.

La rosa di partiti e candidati che si sono proposti a queste elezioni – che non sono solo presidenziali ma anche legislative e regionali – è assolutamente ampia e variegata: le donne rappresentano il 30,9% dei canditati, la popolazione nera o mulatta il 42,2% mentre quella indigena ha espresso solo 83 candidati, pari allo 0,83%, candidati tra le fila del Partito dei Lavoratori(Pt), del Partito socialismo e libertà (Psol) e del Partito comunista del Brasile (PcdoB).

L’elettorato attivo del paese è composto in maggior parte da donne, anche se di pochi punti percentuali, e per il 55% da popolazione nera e mulatta.

Gli ultimi sondaggi in merito alle intenzioni di voto danno la presidente uscente in netto vantaggio, con differenze percentuali rispetto alla fascia di popolazione interrogata: fra le donne vi è un sostanziale testa a testa tra le due candidate di punta (28% Roussef 25% Silva), tra l’elettorato nero e mulatto la candidata del Partito dei Lavoratori sale a un più netto 35% a 25%. In generale la Roussef è data in forte ripresa rispetto a qualche settimana fa, e vincente al primo turno con il 40% dei voti, avanti alla rivale del Partito Socialista di oltre 16 punti.
Anche al secondo turno la Roussef si confermerebbe vincitrice con il 43% dei voti, contro il 36% che otterrebbe la sua contendente nonostante i voti dirottati da Neves. (Prensa Latina)

Il Partito dei Lavoratori, in questa fine di campagna elettorale, ha posto in evidenza i dati della FAO, secondo i quali il governo del Pt ha ottenuto ottimi risultati nella lotta contro la malnutrizione, scesa dal 10,7% al 5%, nella diminuzione della povertà estrema (dal 17,5% al 3,5%), nella lotta all’analfabetismo (dal 13,5 all’8,5%); e incassato il sostegno di oltre 100 intellettuali e numerose organizzazioni internazionali schieratisi pubblicamente contro il conservatorismo di Marina Silva.

@aurelio_lentini

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