Sabatini sul mercato: “Saldo emotivo doloroso, ringrazio Rodrigo Taddei”
Una conferenza attesissima quella di Walter Sabatini. Tanti gli argomenti trattati, dagli obiettivi della Roma, alle varie situazioni di mercato in entrata e in uscita. Il Ds ha fatto chiarezza sui casi di Benatia e Maicon, mentre ha ribadito l’ intenzione di tenere campioni come Strootman e Destro. C’è interesse per Rabiot, ma non c’è l’ intesa col PSG. Poi Sabatini difende De Rossi in merito alla polemica Lotito e ringrazia Taddei, un addio molto doloroso.
La voglia di fumare che Walter Sabatini ha manifestato fin da subito era più che comprensibile. Tanti gli argomenti scottanti, dalla lunghissima telenovela di Benatia alle recenti polemiche su Maicon. Eppure Sabatini è riuscito a rispondere sempre con serenità, con quella sua dote naturale di apparire esauriente senza mai cadere nei tranelli dei giornalisti in sala stampa. {ads1} Uno degli argomenti ricorrenti è stato sicuramente il futuro di Kevin Strootman, pilastro del centrocampo che, dopo la cessione di Medhi Benatia, in molti temono di perdere a fronte di un’ offerta cospicua del Manchester United. Sabatini è stato subito chiaro a riguardo: “Non pensiamo minimamente di cederlo, aspettiamo che torni ad avere una condizione accettabile, dobbiamo avere pazienza ma lo aspetteremo, è determinante”, aggiungendo anche che questa è una trattativa messa in piedi, più che altro, dalla stampa britannica.
Da un centrocampista ad un altro, viene messo in chiaro anche l’ interesse verso il giovane Rabiot del PSG. La posizione della Roma in questo senso è molto chiara, perché trovandosi di fronte ad un giovane di talento che ha indiscutibilmente bruciato le tappe, la società non può esimersi dal seguirlo con interesse. D’ altro canto però, Sabatini ci tiene anche a sottolineare la correttezza dei movimenti giallorossi nei confronti delle altre società, spiegando alla stampa che la Roma non intende aspettare che il ragazzo vada in scadenza, bensì vuole trovare un’ intesa con il Psg che però, al momento, sembra difficile da raggiungere.
Sul caso Benatia, Sabatini ha descritto in maniera chiara e sintetica cosa è accaduto. Il Ds ha spiegato che l’ anno scorso, per approdare alla Roma, il difensore marocchino aveva rinunciato ad un’offerta molto più cospicua di un altro grande club italiano. A gennaio però, di fronte ad un presunto interesse di altre squadre, Benatia ha contattato Sabatini per manifestare la sua volontà di restare alla Roma, ma solamente per una cifra pari a quella che gli è stata offerta da altre squadre interessate al giocatore. A fronte di questa richiesta ritenuta esagerata dalla società, gli è stato offerto in estate un adeguamento pari alla cifra alla quale aveva rinunciato l’ anno precedente per approdare alla Roma, ma Benatia ha rifiutato la proposta. In base allo svolgimento di queste dinamiche, è cambiato anche il prezzo di mercato del giocatore. Sabatini infatti, ha ammesso che lui stesso, nella precedente conferenza stampa, aveva dato una valutazione ipotetica di 61 milioni per un giocatore nel pieno delle sue forze fisiche e mentali. La cifra di 28 milioni più 4 invece, è stata ottenuta per un giocatore che ormai non aveva più la voglia e la determinazione di giocare per questa squadra. In tal proposito, è stato anche reso noto che il Bayer Monaco ha chiesto esplicitamente alla società di chiudere la faccenda relativa al caso Benatia.
Dal caso Benatia al caso Maicon. Sabatini, come al solito, ha trovato un modo audace per prendere le difese del giocatore, premettendo che lo stesso, per venire alla Roma, l’anno scorso ha rinunciato all’ importantissimo ingaggio del quale godeva nel Manchester City, mettendo a tacere chiunque stia sospettando che il terzino brasiliano stia facendo i capricci per ottenere più soldi dalla società. Dopo questo preambolo, risponde alla domanda sul comportamento del giocatore: “Ognuno di noi vive tre vite, quella pubblica, quella privata e quella segreta, lasciamogli fare due cosine come vuole lui, posto che lavori in allenamento. L’anno scorso ha giocato 28 partite di grandissimo livello, spesso è andato in campo prendendo antidolorifici, ha giocato in condizioni disastrose, ma ha voluto farlo per la Roma”. In ogni caso, vista la sua prestazione contro la Colombia in nazionale, sembra che il terzino giallorosso stia in buone condizioni fisiche.
Per quanto riguarda il calciomercato, la mentalità vincente e ambiziosa di Walter Sabatini non lo rende mai abbastanza soddisfatto, nonostante le ottime operazioni effettuate quest’ anno testimoniate dalla felicità dello stesso Rudi Garcia. C’è però da pagare anche un saldo emotivo, che per Sabatini alla fine dei conti risulta essere particolarmente doloroso e negativo. Dopo gli addii di Lamela e Marquinhos negli anni scorsi, quest’ anno è partito anche Dodò. La scelta, a quanto pare, non è dipesa dall’ allenatore ma da un ambiente che non ha permesso al giocatore di esprimersi al meglio. La frecciatina ad una stampa mai benevola con il giocatore si tocca con mano. “Dodô è stato venduto, ma non mi aggredite, perché ho avuto la convinzione che il ragazzo non avrebbe potuto crescere in questo ambiente che lo ha sempre bastonato. Non siete responsabili della cessione di Dodô, ma ho dovuto tenere conto anche di questo aspetto” ha detto apertamente Sabatini, per poi proseguire : “Magari ora prenderà anche qualche 7 in pagella, qui non è mai successo, qui prendeva 6 striminziti quando la squadra vinceva 6-0”.
Sempre sul mercato giallorosso, sono arrivate le domande su Iturbe e su Mattia Destro. “Iturbe? È un giocatore fortissimo, non lo sa tanto bene, ha avuto un approccio difficoltoso perché ha correttamente cercato di capire i compagni e i movimenti lasciando da parte l’istinto, troverà la sintesi tra essere parte di un meccanismo e intraprendere i suoi attacchi alla profondità come istinto gli suggerisce”. Su Mattia Destro invece, da grande esperto di mercato, Sabatini ha semplicemente detto che le proposte vanno sempre ascoltate, anche se in cuor suo non c’è stata mai alcuna intenzione di vendere l’ attaccante giallorosso.
Tra le domande di mercato, si è trovato spazio anche per la vicenda Lotito, per il quale lo stesso Sabatini ha lavorato. Nonostante il suo passato però, il direttore sportivo giallorosso si è schierato dalla parte di Daniele De Rossi : “Da lui pretenderei che non dica che qualcuno non può parlare perché dipendente, i dipendenti parlano a condizione che rispettino tutti. Quando parla De Rossi sarà meglio che tutti lo ascoltano, non dice cose banali e non è stato offensivo”.
Uno degli argomenti più interessanti è stato quello relativo ai rinegoziamenti contrattuali dei giocatori dopo solo un anno di buone prestazioni. Sabatini ci ha messo davanti ad una verità della quale nessuno parla, ovvero dell’ influenza della stampa nelle dinamiche di mercato e del rapporto tra giornalisti e agenti. “Qualcuno di voi agisce dietro agli agenti, spesso trovo notizie di contratti che devono essere allungati, a volte capita di dire che domani è il turno di questo o quell’altro”. Questa situazione crea degli squilibri per i diretti interessati che devono occuparsi dei rinnovi e della gestione dello spogliatoio. Se un rinnovo come quello di Pjanic ad esempio, da un lato avrebbe potuto rompere alcuni equilibri interni, dall’ altro ha permesso alla società di non perdere questo enorme patrimonio a parametro zero. Perché tanto, come ci ha tenuto a precisare Sabatini, “poi tutto si aggiusta, si lavora e si trova un equilibrio. I calciatori sono ragazzi molto intelligenti, un gruppo di lavoro straordinario”.
In conclusione, emerge il lato umano del direttore sportivo giallorosso, che chiude romanticamente la conferenza stampa sulle sue difficoltà emotive nel gestire certe situazioni, come ad esempio il doloroso addio di Rodrigo Taddei. “Ogni campagna acquisti porta allo stremo, non è il prendere, il dare e il vendere. Tutto questo porta ad assumere impegni, disattenderli…” Prosegue Sabatini : “…pensate che disagio possa essere stato il mio nel comunicargli il non rinnovo. L’ho fatto perché dovevo farlo, per prendere un giocatore di pari età con maggiore esperienza internazionale. È un dolore persistente. Ogni campagna acquisti comporta un saldo emotivo quasi mai positivo, ci riduce spesso a una situazione di sofferenza. Colgo l’occasione per ringraziare Rodrigo, spero che lui dia inizio a un ciclo trionfale che riporti il Perugia in A”.
Una conclusione romantica di Sabatini, dedicata ad un giocatore che ha dato tantissimo alla maglia giallorossa e che, con il mancato rinnovo, non ha ricevuto ciò che avrebbe meritato. Nonostante tutto, resta la profonda stima di cui gode Rodrigo Taddai da parte dello staff, di Sabatini, dei suoi ex compagni di squadra, ma soprattutto di milioni di tifosi che lo porteranno sempre nel cuore.
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