Vuelta: vince Aru, Contador in rosso

Entra nel vivo l’edizione numero sessantanove della Vuelta e, dopo una prima settimana di studio, nell’undecisma tappa da Pamplona al Santuario de Miguel de Aralar con il primo arrivo in salita si è imposto Fabio Aru che, con un’azione degna da grande finisseur, è scattato sull’ultime rampe dell’erta finale facendo il vuoto e alzando le braccia tutto solo davanti a Valverde Rodriguez e Contador giunti a 6″ all’arrivo.

Entra nel vivo l’edizione numero sessantanove della Vuelta e, dopo una prima settimana di studio, nell’undecisma tappa da Pamplona al Santuario de Miguel de Aralar con il primo arrivo in salita si è imposto Fabio Aru che, con un’azione degna da grande finisseur, è scattato sull’ultime rampe dell’erta finale facendo il vuoto e alzando le braccia tutto solo davanti a Valverde Rodriguez e Contador giunti a 6″ all’arrivo.

Ennesima dimostrazione di forza del ventiquattrenne dell’Astana che dopo l’exploit al Giro d’Italia si conferma corridore in grado di competere al vertice nelle corse di tre settimane. La maglia rossa è saldamente sule spalle del pistolero AlbertoContador che dopo la grande delusione del Tour sembra in palla e sempre più leader di una corsa che proprio nella giornata di ieri ha perso uno dei candidati al successo tra i più accreditati della vigilia. In seguito alla caduta riportata durante i 36,7 km della crono del giorno prima, è stato costretto al ritiro NairoQuintana che dopo aver ripreso il via con oltre 3″ minuti di ritardo dalla vetta è caduto ancora dopo 20 km dal via uscendo definitivamente di scena e privando lo spettacolo di un sicuro protagonista.

 

Alberto Contador dovrà vedersela con una pattuglia ben nutrita di avversari, a cominciare da AlejandroValverde (secondo a 20″), più che mai leader della Movistar dopo il ritiro di Quintana, che ieri si è ben comportato nei 10 km finali, impegnativi con pendenze media del 7,5%, e in grado di tenere il passo di scalatori puri come Purito Rodriguez e Contador. In terza posizione c’è un’altra vecchia conoscenza della corsa rosa, quel Rigoberto Uran (terzo a 1’08”) che si è avvantaggiato a cronometro rosicchiando secondi preziosi ai diretti avversari guardando con fiducia le salite dell’ ultima settimana in chiave podio. Anche Chris Froome, secondo grande deluso dello scorso Tour, è in piena corsa per un posto d’onore (quarto a 1’27”) e promette battaglia negli arrivi in salita anche se è sembrato meno fresco e in condizione degli spagnoli a cominciare da Purito Rodriguez (quinto a 1’35”) che dopo la sfortuna al Giro e l’allenamento al Tour è tornato lo scalatore in grado insieme all’altro spagnolo terribile, Samuel Sanchez (sesto a 1’52”)di far saltare il banco visto che di terreno adatto ce n’è eccome.

Si comincerà a fare sul serio sabato con la quattordicesima tappa con l’arrivo inedito a La Camperon una salita di 10 km con gli ultimi 3 al 12% medio e pendenze massime al 24%. Tostissima anche la successiva tappa Asturiana da Oviedo a Lagos de Covadonga, arrivo storico e salita tra le più difficili di Spagna con i suoi 13,5 km al 7% medio, ma con punte costanti oltre il 10% dal terzo al decimo chilometro, ideali per gli scattisti puri che potrebbero guadagnare minuti preziosi. Il giorno seguente la sedicesima tappa con arrivo al La Farrapona è il classico tappone di alta montagna con cinque salite di prima categoria con prevedibili fuochi d’artificio prima del riposo. Pronti via ed è gia gpm con l’Alto della Colladona per proseguire con l’Alto del Cordal e l’Alto de Cobertoria con pendenza media all’8,5% e degno antipasto delle ultime due ascese. La penultima è il Puerto de San Lorenzo è lunga 10,9km, si parte con una pendenza del 10% fino a toccare punte al 14%, ideale rampa di lancio prima dell’estenuante erta finale di 14 km con pendenze meno impegnative, ma con tratti al 12% tra i 6km e i 4km all’arrivo.

Dopo questa tre giorni saranno più chiari i rapporti di forza tra i big, ma dopo il giorno di riposo non mancheranno le salite e la diciottesima tappa vedrà gli atleti impegnati a scalare per due volte il Monte Castrove, tappa ideale per fughe da lontano viste le pendenze non eccessive senza poter escludere bagarre tra i big per la resa dei conti finali. La rese dei conti definitiva è prevista sabato 13 settembre, la ventesima e penultima tappa deciderà i giochi decretandone il vincitore dopo i 185,7km che da Santo Estevo de Ribas porteranno i corridori ai 1.665 metri di Puerto De Ancares dopo quattro gpm tutti concentrati negli ultimi 80km di corsa. Si parte con l’Alto de Vilaesteva (2 cat) per passare rapidamente all’Alto de O Lago (3 cat) e al durissimo Alto de Folgueiras de Agas di prima categoria, pochi chilometri in discesa prima di approcciare i 12,7 km del mitico Puerto De Ancares , con pendenza media del 9% e punte massime al 18%. La crono finale di 9,7km di Santiago de Compostela altro non sarà che la degna passerella in onore di un vincitore che mai come quest’anno appare incerto visto il livello alto e le caratteristiche dei contendenti che non esiteranno a giocarsi tutte le carte a loro disposizione, con l’Italia pronta a tifare per Fabio Aru che con il suo attuale settimo posto a 2’13” è a poco più di un minuto dal terzo gradino del podio.

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