News – “I nostri ragazzi”, l’ultimo film di Ivano de Matteo

VENEZIA – Cosa faresti se tuo figlio adolescente si macchiasse di un crimine? Lo copriresti o le denunceresti? A voler guardare alla sostanza il film di Ivano De Matteo I nostri ragazzi, presentato a Venezia alle Giornate degli Autori, è il tentativo di rispondere a questa domanda.

Il regista, che aveva raccontato la precarietà dei sentimenti ne Gli equilibristi dove Mastandrea era un padre separato che non riusciva a mantenere la famiglia, ha scritto la sceneggiatura insieme alla sua compagna Valentina Ferlan ispirandosi al romanzo di successo di Herman Koch La cena.
«Del libro abbiamo tenuto il nocciolo della questione, l’interrogativo che qualunque genitore si può porre. E’ una mia paura personale di padre di due figli, una bambina e un ragazzo che si avvia verso l’adolescenza – dice De Matteo – I personaggi, nel film come nel libro, appartengono alla medio-alta borghesia, perché trovavo più interessante che i ragazzi della bravata fossero dei ragazzi di famiglie bene, che non avevano motivazioni economiche o sociali. Principalmente quello che ho eliminato rispetto alla trama del libro è stato ogni tentativo di giustificazione, “è accaduto perché”. In modo che chiunque potesse identificarsi e porsi quella domanda».{ads1} Se nel libro olandese i due padri fratelli erano un politico e un professore di liceo nel film sono diventati un avvocato penalista, interpretato da Alessandro Gassmann, e un chirurgo pediatrico, Luigi Lo Cascio. Le mogli sono Giovanna Mezzogiorno e Barbora Bobulova. I ragazzi, che nel romanzo di Koch erano due maschi, sul grande schermo hanno il volto di Jacopo Olmo Antinori (Io e te di Bertolucci) e Rosabell Laurenti Sellers (già ne Gli equilibristi e nella nuova stagione del Trono di Spade) […].

Questo è il terzo film che De Matteo dedica alla famiglia poiché è convinto che questa sia la miniatura della società. «Io vengo da una famiglia numerosa: mia madre aveva 10 fratelli per cui ho 20 cugini da parte di mamma e 18 da parte di papà. Ho sempre avuto la sensazione che la mia famiglia fosse una microsocietà dove ci sono amori, odii, correntoni come nei partiti politici, coalizioni e tutto può accadere purché sia coperto al di fuori, che nessuno sappia. La famiglia per me è un pozzo inesauribile di storie da raccontare, anche il mio prossimo film avrà per protagonista una mamma ed un figlio che scappano dall’Italia» (fonte Repubblica). 

 

 

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