News – Hollywood, i “trucchi” per farci piangere
I professionisti lo sanno. Per far commuovere lo spettatore i trucchetti ci sono, basta utilizzarli con stile e un pizzico di originalità: si tratta di un certo tipo di musica, dell’uso del montaggio serrato che mostra il passare del tempo in pochi secondi, di primi piani sui volti emozionati dei protagonisti o di piani lunghi a mostrare l’ambiente, spesso naturale, dove si svolge il dramma.
E da quello che si può vedere della prossima stagione sembra proprio che Hollywood si stia impegnando per farci piangere. Gli ultimi film in uscita in America pare infatti confermino questa tendenza a tirar fuori i fazzioletti tanto che il Wall Street Journal, gli dedica un approfondimento analizzando alcune pellicole, tra cui Resta anche domani, dove una giovane musicista (Chloe Moretz) finita in coma ricorda un ragazzo di cui era innamorata. Oppure The Skeleton Twins, storia di due gemelli che pur vivendo da anni lontani una forza inaspettata li riporta insieme,This is where I leave you, quattro fratelli costretti a tornare a vivere insieme per una settimana in occasione del funerale del padre, e Men, women and children, che esplorano il campo minato dei rapporti familiari, di matrimoni fragili e figli disaffezionati. E quest’estate uno dei più inaspettati successi di botteghino, più di 120 milioni di dollari a fronte di un budget di 12 milioni, è stato Colpa delle stelle (il 4 settembre nelle sale italiane), la storia di due ragazzi (lei malata di cancro, lui ex giocatore di basket cui hanno amputato una gamba) che si innamorano tra le difficoltà delle loro condizioni di salute […]
Ma come funziona? Intervistati dal quotidiano americano, alcuni cineasti dicono che non ci sono formule scientifiche, ma alcuni trucchetti possono aiutare […].
Per esempio comprimere le vite dei personaggi in un veloce flusso di ricordi. Come la straziante introduzione di Up, della Pixar, che in 10 minuti riassume decenni di storia d’amore di una coppia. Oppure utilizzare in modo intelligente la colonna sonora […].
E la Stanford University nel 2008 ha scoperto che emozioni complesse sono spesso evocate dal passare del tempo – come nel film Le pagine della nostra vita, dove la protagonista anziana, colpita da demenza (Gena Rowlands), ascolta il racconto di due appassionati giovani innamorati proprio dal suo amore giovanile (Sam Shepard)- e da “finali significativi” che chiudano una fase della vita, come un matrimonio o un funerale.
D’altronde sono stati scritti decine di libri e pubblicati diversi studi: il cinema è catartico e per ogni sentimento c’è il film giusto. Piangere per una storia da grande schermo può far bene sia se tristi che no. Basta trovare il film giusto, con un buon uso dei “trucchetti” (fonte Repubblica).