Molto rumore per nulla, il Globe in festa

Dal 22 agosto e fino al 7 settembre, a cavallo tra un mese e l’altro, Molto rumore per nulla va in scena al Globe Theatre di Villa Borghese, vero cuore pulsante dell’estate romana. La stagione, che si è aperta con il Romeo e Giulietta di Gigi Proietti, è approdata alla commedia di Shakespeare passando per il Sogno di una notte di mezza estate.

La regia di Loredana Scaramella si incontra con alcuni degli attori che hanno già calcato questo palco nei precedenti spettacoli, tra cui Mimosa Campironi (Ero), Fausto Cabra (Claudio), Matteo Milani (Don Juan), Roberto Mantovani (Antonio) e alcuni nuovi volti, in particolare quelli dei due (quasi) protagonisti Barbara Moselli (Beatrice) e Mauro Santopietro (Benedetto). L’ambientazione salentina sembra essere il maggior intervento apportato a un testo, che per il resto, viene restituito con buona fedeltà.

Fazzoletti e tamburelli aprono la porta a pizziche d’autore, eseguite dal vivo dal trio composto da Michele di Paolo, Antonio Pappadà e Lorenzo Salvatori, sostituendo l’originario set siciliano immaginato dall’autore inglese. L’elemento non stona e, confondendo un sud con l’altro, è apprezzabile il tentativo di coinvolgere il pubblico a spettacolo concluso in una festa condivisa, come quello di sostituire la pausa con più intermezzi musicali. L’intrattenimento rispecchia senz’altro la natura particolare della platea del Globe, sempre desiderosa di partecipare, che freme tanto sulla panca quanto sul mattonato.

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Ma le intromissioni, a dirla tutta, si fermano qui. Si apprezzano i movimenti di scena, le trovate, gli intrighi, i salti, i saliscendi, i bravi attori, si apprezzano meno gli strilli, le urla gratuite e le eccessive caricature. Ma lo spettacolo è soprattutto un compito ben svolto, uno Shakespeare studiato, un’interpretazione fedele di rumore e nulla: il primo riflesso nel continuo esercizio oratorio che Beatrice e Benedetto propongono, il secondo ottenuto dallo scioglimento di tutti gli intrighi che volgono dopo tre ore all’atteso lieto fine.

Twitter @LaviniaMartini_

 

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