C’era una volta il supplente

Il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini presenta davanti il pubblico di Cl a Rimini i due obiettivi della nuova “visione” del Governo sulla scuola: stop al precariato e più meritocrazia per gli insegnanti.

Ricordate i tempi della scuola, quando un professore si assentava e veniva sostituito da un supplente? Vi ricordate la gioia nei vostri occhi nel vedere entrare uno sconosciuto al posto di quel professore pronto ad interrogarvi? Ricordate inoltre come anche i “bravi della classe” si prendevano gioco di quel professorino giovane che tanto sarebbe andato via nel giro di qualche giorno? Bene, se ricordate tutto questo, ora dimenticate. Il Ministro Giannini ha consultato la palla di vetro del Governo e ha avuto una “visione”: l’eliminazione della specie non protetta dei supplenti ma, ci rassicura il Ministro «I supplenti non saranno eliminati fisicamente e questo lo vedrete nelle prossime settimane». Al Meeting il Ministro dell’Istruzione non ha aggiunto dettagli relativi alla sua proposta in quanto il prossimo 29 agosto «sarà l’occasione per presentare la ‘visione’ del nostro Governo sui temi dell’istruzione e in particolare della scuola, a cui seguirà poi un provvedimento che è in costruzione da mesi» ha spiegato il Ministro. Nonostante i pochi dettagli, la Giannini ha aperto la porta a diversi scenari possibili parlando di organico funzionale e non di diritto «C’è un meccanismo perverso che ci trasciniamo da decenni che non ci consente di lavorare se non con l’organico di diritto e quindi di riempirlo attraverso le graduatorie. Bisogna ragionare in termini di organico funzionale e non di organico di diritto. E’ l’uovo di Colombo che chi lavora nella scuola conosce da tempo, ma che nessun governo ha avuto il coraggio di affrontare direttamente perché significa prendere coscienza che le supplenze non fanno bene né a chi le fa né a chi le riceve“.

 

Ma che cosa vuol dire ragionare in termini di organico funzionale e non di organico di diritto? Stando a quanto dichiarato dal Ministro dell’Istruzione la novità della riforma potrebbe essere la differenza tra l’organico di diritto, cioè quello che viene assegnato alle scuole nel periodo estivo precedente all’inizio dell’anno scolastico in base al numero degli iscritti e delle classi e l’organico di fatto, ovvero una rosa di insegnanti assegnato a una scuola o a una rete di istituti scolastici che si mette a disposizione nel corso dell’anno non solo per rimpiazzare i colleghi assenti ma per eventuali corsi extra scolastici, corsi di recupero e altri tipi di attività proposte dalle scuole garantendo così una continuità e una conoscenza del personale che lavora all’interno della scuola. Il Governo, il 29 agosto, dovrà spiegare come intende tradurre a livello pratico la sua “visione” e chiarire ai circa 460mila docenti iscritti alle Graduatorie d’istituto che fine faranno punteggi e liste.

@DeCanistra

 

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