#Facebookdown: panico per gli utenti e un’agente sotto inchiesta
Cosa può aver mandato in panico il primo agosto un miliardo di persone provenienti da ogni parte dell’emisfero? Non una calamità naturale, non la vittoria dei mondiali, non l’elezione del Presidente degli Stati Uniti, ma “#Facebookdown”. Il crash della piattaforma ha causato migliaia di segnalazioni e un’inchiesta per un agente della polizia.
La storia di Facebook inizia nel 2004 grazie a un’idea di Mark Zuckerberg che mise a punto questa piattaforma esclusivamente per studenti di Harvard. Successivamente l’utilizzo del social network fu esteso a tutti gli studenti, compresi quelli che frequentavano le superiori ed infine a chiunque avesse compiuto 13 anni. Il successo di Facebook fu immediato, in poco tempo ottenne più visite di Google: così questa piattaforma che inizialmente voleva mettere in contatto solo gli studenti di Harvard oggi rende possibile la comunicazione fra persone che vivono in continenti differenti. Con oltre 1 miliardo di utenti attivi Facebook ha cambiato molti aspetti dei rapporti virtuali e ha influito così tanto nei rapporti sociali da essere studiato come vero e proprio fenomeno sociologico. Grazie a Marck Zuckerberg la ricerca di vecchi compagni di scuola o amici di cui si sono perse le tracce è molto più semplice, ma è possibile anche rendere partecipe la propria rete di contatti di una vacanza o di una semplice uscita postando una foto o condividere un pensiero tramite un semplice aggiornamento di stato. Essere attivi su Facebook o anche solo effettuale il login per dare un’occhiata a cosa “si dice” su questa piattaforma virtuale è diventato un gesto quotidiano, quasi come prendere il caffè la mattina. E se ciò non fosse possibile come reagirebbero gli utenti?{asd1}È accaduto il primo agosto quando dalle 9:45 alle 10:30 Facebook è andato in crash rendendo impossibile l’accesso a tutti gli utenti. Il messaggio che compariva a chi tentava di loggarsi era :”Sorry, something went wrong. We’re working on getting this fixed as soon as we can” -“Spiacenti, qualcosa è andato storto. Stiamo lavorando per il risolvere il problema il prima possibile”- le segnalazioni che denunciavano il disagio sono state migliaia provenienti da ben 15 paesi nel mondo. Su Twitter sono stati postati molti messaggi ironici circa il panico degli utenti con l’hashtag #facebookdown, diventato subito il trend del giorno. Non sono mancate frecciatine nei confronti di chi non potendo utilizzare Facebook si era riversato su Twitter, al riguardo un utente ha twittato:” Se anche tu ti riversi qui dopo il #facebookdown ti auguro cerette inguinali fatte da un’estetista appena tradita con una che ti somiglia”, continuando con l’ironia un altro tweet citava :”Facebook fuori uso. Milioni di utenti nel panico. Le loro fragole su FarmVille stavano marcendo”.
Anche l’agente della polizia di Los Angeles Burton Brink, che volesse fare ironia o meno, ha postato un tweet circa il panico degli utenti :” Facebook non è un problema delle forze dell’ordine, per favore non chiamateci se non funziona, non sappiamo quando FB tonerà a funzionare!”. Il tweet è stato condiviso così tante volte che sono state chieste delucidazioni alla polizia circa il contenuto del messaggio dell’agente, ma a detta dei superiori di Brink non c’è stata alcuna segnalazione al 911 a causa del crash di Facebook. Quel tweet che forse voleva essere solamente ironico è costato all’agente Brink un’inchiesta.
Verso le 10:30 circa, dopo molti tweet e sconforto da parte di utenti sono arrivate le scuse di Zuckerberg: “Questa mattina si è verificato un problema che ha impedito ad alcune persone di postare su Facebook per un breve periodo di tempo. Facebook ha risolto velocemente la criticità ed è stato ripristinato al 100%. Facebook si scusa per lo spiacevole inconveniente”. Subito dopo il social network ha ripreso il suo normale funzionamento, placando gli animi degli utendi che avevano fortemente risentito di quei 45 minuti di down.
Twitter: @amiraabdel13