News – Schettino in cattedra: “Vi insegno come gestire il panico!”
Chiamatelo prof! Sembra un’infelice barzelletta ma, ahinoi, è tutto vero. I primi di luglio, il Comandante Francesco Schettino della Costa Concordia – imputato di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono di un transatlantico dopo averlo portato a schiantarsi sulle coste dell’Isola del Giglio – si è seduto in cattedra e ha tenuto una lectio magistralis su come gestire il panico. La Stampa ne è venuta a conoscenza soltanto oggi.
A ospitarlo, l’Università di Roma La Sapienza, una degli atenei più antichi e prestigiosi al mondo, al termine di un master in scienze criminologiche organizzato dalla cattedra di psicopatologia forense della facoltà di Medicina. Schettino ha raccontato agli studenti universitari aneddoti sulla sua esperienza di comandante di navi, soffermandosi, in particolare, sulla gestione di situazioni di crisi, e ha commentato una ricostruzione, realizzata con l’aiuto della grafica 3D, del naufragio del Giglio. “Sono stato invitato come esperto e ho illustrato agli studenti la gestione del controllo del panico – ha dichiarato lo stesso Schettino – So come ci si comporta in casi del genere, come bisogna reagire quando ci sono equipaggi di etnie diverse. Non a caso, ci sono studi accademici comparativi che mettono a confronto il disastro della Concordia con altre tragedie simili, anche con l’attentato alle Torri Gemelle». Sebbene, come riporta Wired, il professore che ha organizzato l’evento, Vincenzo Mastronardi, abbia tenuto a precisare che «non si è trattato di lectio magistralis», ma di un seminario a numero chiuso e che l’intervento «è stato brevissimo, le ire del Rettore della Sapienza Luigi Frati non hanno tardato a farsi sentire! “Una scelta indegna ed inopportuna invitare un rinviato a giudizio per reati così gravi all’Università, che è una comunità educante. Schettino è un personaggio negativo, responsabile della morte di 30 persone, ed io al posto suo starei ben nascosto».
Poco successiva, è l’emissione di una nota ufficiale, nella quale si legge, tra le altre cose: “In merito alla notizia comparsa oggi sulla stampa che il sig. Francesco Schettino – attualmente a giudizio presso il Tribunale di Grosseto per il grave disastro della Costa Concordia nel quale sono decedute 32 persone – è intervenuto in un seminario all’interno del Master in Scienze criminologico-forensi “Dalla scena del crimine al profiling” la Sapienza indignata per il fatto prende le distanze dall’iniziativa del Direttore del Master prof. Mastronardi. […] Alle patetiche scuse del Prof. Mastronardi, immediatamente chiamato telefonicamente dal rettore Luigi Frati, fa riscontro il programma, ora acquisito, di “Sabato 5 luglio 2014, Circolo Aeronautica, Casa dell’Aviatore, ore 11.00-12.30 – Ricostruzione dell’evento critico della Costa Concordia con l’aiuto della grafica in 3D. Commenterà il COMANDANTE FRANCESCO SCHETTINO” (sic!!!). Proprio il programma accentua la gravità dell’episodio per le sedi (Università e Aeronautica militare), per l’assenza di contradditorio (sarebbe stato interessante la presenza di qualcuno dei passeggeri o di chi ha avuto un parente deceduto), per non esservi stata una doverosa astensione essendovi un procedimento giudiziario penale in corso (con l’aggravante di dare strumentalmente allo Schettino una platea universitaria)”.
Non meno grave la notizia che, quando l’ingegner Ivan Paduano ha ricostruito, con l’aiuto della tecnica 3D, il naufragio del transatlantico, l’ex Capitano non abbia perso occasione per ribadire che si è trattato di un drammatico incidente, spiegando che, se avesse calato le ancore, la nave sarebbe colata a picco dalla poppa. E causato la morte di tutti i passeggeri. Schettino, dunque, continua a rivendicare la correttezza delle proprie scelte tecniche di quella tragica notte, ma forse ancor più allucinante è che si venga dato spazio a simili personaggi in contesti educativi e formativi di livello, quale dovrebbe essere l’Università La Sapienza. Che nemmeno gli atenei siano ormai immuni all’ondata mediatica del momento, riuscendo a stento a mantenere le distanze dalla pericolosa tendenza alla spettacolarizzazione?
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