Internet delle cose, preda degli hacker

“Il mio frigorifero è stato vittima di un attacco hacker”. Questa frase, un tempo non avrebbe avuto senso, anzi chi l’avrebbe pronunciata sarebbe stato preso per pazzo. Oggi come oggi invece questa potrebbe essere un’espressione normalissima. In un mondo “always on” anche gli stessi elettrodomestici sono connessi alla rete, e quindi papabili vittime degli hacker.

La notizia, che televisori e frigoriferi siano connessi alla rete e quindi vulnerabili ad attacchi dei pirati informatici, arriva dalla Hewlett-Packard, nota azienda informatica americana. L’unità dedicata alla sicurezza, Fortify, ha constatato che sette dispositivi su dieci connessi all’Internet delle cose hanno delle vulnerabilità che li rendono facili prede degli hacker. Gli esperimenti fatti dagli esperti del settore su dieci dispositivi più diffusi, come televisori, frigoriferi, webcam, termostati e allarmi, hanno riscontrato che ben l’80% dei casi non possedeva una password abbastanza complessa da evitare di poter essere criptata, insomma le password “1234” o “0000” non sono proprio l’ideale. In più otto dispositivi su dieci avevano avuto accesso e memorizzato dati sensibili per la privacy. Fortify proseguendo nella sua analisi ha, poi, riconosciuto che il 70% degli elettrodomestici e non, inviano informazione sul web senza essere criptate o mascherate, mentre sei dispositivi su dieci hanno delle interfacce web poco sicure. Lo stesso vicepresidente di Fortify, Mike Armstead, ha dichiarato che “l’internet delle cose” collegherà molti oggetti tra loro e con la rete, proprio per questo sarà importante per gli esperti del settore di puntare la propria attenzione sulla sicurezza di questi oggetti sin dal principio così da proteggere gli utenti dai pericoli della rete.
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La Hewlett-Packard ha poi rivelato che entro il 2020 nel mondo ci saranno più di 26 miliardi di unità di questo tipo installate nelle case, ma non solo. Naturalmente per “Internet delle cose” si intende l’evoluzione della rete associata al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti, sono dei dispositivi che “acquistano intelligenza” grazie al fatto che si possono collegare tra loro e accedere ad informazioni. Smettono di essere passivi ed acquistano un ruolo attivo grazie alla rete. Qualche anno fa sarebbe sembrato impossibile pensare ad un orologio che ha funzione di cellulare oppure ad un frigorifero che ti avverte che sta per finire il latte. Fantascienza pura, solo nei film si potevano trovare oggetti del genere nati dalla fantasia di un regista visionario. Eppure ci si sta avvicinando a quel punto e anche velocemente, infondo la realtà aumentata già esiste anche se in piccoli esempi come i Qr code, quella specie di codice a barre che ti permette attraverso lo smartphone di accedere ad un contenuto multimediale. L’evoluzione tecnologica procede veloce, il problema è che lo fanno anche gli hacker quindi è sempre meglio controllare le password e i proprio dati del televisore o del dispositivo per evitare brutte sorprese.

 

Fonti: Ansa

@donati_flavia

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