News – Liti coniugali e killer improvvisati
Un cinquantaduenne romano ha investito più volte la moglie con l’auto; un romeno di 36 anni ha accoltellato la consorte mentre guidava.
Due notizie del giorno, simili per atrocità e conseguenze, che giungono rispettivamente dalla Capitale e dalla provincia di Cosenza, comunicando uno sgradevole senso di sconforto nei riguardi dell’istituzione matrimoniale. Ma procediamo con ordine. Ieri, 31 luglio, la prima vittima ha raggiunto il marito, dal quale si stava separando, a Torre Maura, per ritirare degli effetti personali. Ben presto, l’incontro è degenerato in lite, culminando in uno scatto d’ira del consorte che l’ha investita più volte con la propria auto per poi darsi alla fuga. La donna, abbandonata a terra malconcia, ha una vertebra fratturata e contusioni al bacino giudicate guaribili in trenta giorni. L’uomo è stato bloccato dai poliziotti in via Walter Tobagi. Di fronte alle forze dell’ordine, ha cercato di minimizzare l’accaduto, dichiarando di aver solo avuto una piccola discussione con la moglie a proposito della divisione dei beni e accusandola di aver bloccato l’auto per farlo allontanare.
Ci spostiamo ad Acri (CS), dove, ancora ieri pomeriggio, Gabriel Bogdan Maturà, disoccupato albanese, ha accoltellato ripetutamente la moglie, al volante della propria auto, sotto gli occhi del figlio minore. La vettura è finita fuori strada per schiantarsi, infine, contro un albero. La causa? Una raptus di gelosia! Gabriel sedeva sul sedile posteriore e ha ferito la moglie al collo, alla testa e alle ascelle. Il bimbo, di sei anni, è rimasto soltanto stordito per l’urto. L’albanese, interrogato dai Carabinieri, ha dichiarato che la moglie è rimasta ferita in seguiro a un tentativo di rapina, ma è stato incastrato dalle testimonianze dei sanitari del 118, che hanno soccorso la famigliola, e del figlioletto. L’uomo è stato trasferito nel carcere di Cosenza e rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Che i rapporti di coppia implichino dinamiche complesse ed estremamente labili, è risaputo. Ma constatare come la violenza si sostituisca sempre più spesso a quello che una volta era stato amore, istituzionalizzando come unica via per rapportarsi al prossimo, offre molto su cui riflettere. Rflessioni condotte con amarezza e una punta di sfiducia nella piega che i rapporti umani assumono non più così raramente.
TWITTER: @Chiara_Carna