Ricciardo Re d’Ungheria

Daniel Ricciardo vince il Gran Premio d’Ungheria al termine di una gara avvincente e ricca di colpi di scena. Per il pilota della Red Bull, l’unico finora capace di contrastare il dominio Mercedes, si tratta del secondo successo stagionale dopo quello del Canada.

Questa volta però c’è gloria parziale anche per la Ferrari, con un grandissimo Alonso che chiude secondo, mettendosi dietro le Mercedes di Hamilton e Rosberg.

Le sorprese non mancano sin da prima della corsa. Poco prima del semaforo verde un violento acquazzone si abbatte sulla pista dell’Hungaroring, tant’è che tutti i piloti partono con gomme intermedie.  Rosberg capitalizza la sua pole position, mentre Vettel, partito secondo, si fa passare da Bottas. Alonso recupera subito una posizione, dalla quinta alla quarta. Hamilton, partito dai box per l’incidente occorsogli in qualifica, è in difficoltà. {ads1} La prima svolta all’ottavo giro, quando la Catheram di Ericsson va a sbattere, provocando l’ingresso della Safety Car. Quasi tutti i piloti ne approfittano per montare le gomme slick soft, gli unici a non farlo subito sono Rosberg, Bottas, Vettel e Alonso.  Ne approfitta Ricciardo, che si ritrova in testa, dopo essersi reso protagonista di una partenza negativa.  Intanto Hamilton inizia la seconda rimonta consecutiva dopo quella in terra tedesca, e arriva a insidiare Vettel.

Seconda svolta al giro ventitre. Questa volta l’incidente capita alla Force India di Perez, e la Safety Car deve nuovamente entrare.  I primi due della corsa, Ricciardo e Massa, cambiano subito le gomme, Alonso opta per una strategia diversa e prende il comando, davanti a Vergne, Rosberg, Vettel, Hamilton e Ricciardo. Il pilota inglese approfitta poi del testacoda di Vettel e del pit stop del compagno di squadra per portarsi al secondo posto, dopo aver anche  passato Vergne. 

Al giro cinquantuno, con Ricciardo primo davanti ad Alonso, Hamilton e Rosberg, arriva l’ordine di scuderia Mercedes. Hamilton, che non avrebbe più dovuto fermarsi, viene invitato a cedere la posizione al compagno di squadra, rivale per il mondiale,  in procinto di fermarsi poco dopo. Hamilton, non fidandosi della scuderia, o più semplicemente non volendo essere lui a far strada al compagno/rivale, non obbedisce. Va anche detto che in questa fase Rosberg non fa nulla per impensierirlo. A quindici giri dal termine poi si ferma Ricciardo, lasciando Alonso in testa. Il pilota della Red Bull rientra terzo, e si getta all’inseguimento di Alonso e Hamilton, entrambi con le gomme usurate, soprattutto il ferrarista. Anche Rosberg, furioso, cerca di tornare in corsa per il podio. A due giri dal termine Ricciardo, dopo aver passato Hamilton, supera anche Alonso prendendo definitivamente il comando. Lo spagnolo della Ferrari però riesce a difendere il secondo posto dalle Mercedes, impegnate più nella faida interna che non a inseguire Alonso. Alla fine Hamilton resiste e trova ancora una volta un prezioso terzo posto di rimonta, con annessi  tre punti guadagnati su Rosberg, ora distante undici lunghezze. Per la Ferrari il rammarico di aver sfiorato la vittoria, anche se la gara di Alonso è stata superlativa. Abbastanza bene anche Raikkonen, finito sesto.  Ricciardo rinforza la sua terza posizione in classifica generale, e sembra teoricamente l’unico in grado di poter impensierire le Mercedes. Nella scuderia tedesca c’è maretta, e la sensazione che il team spinga maggiormente dalla parte del tedesco Rosberg è forte.

Il Mondiale ora si prende un mese di pausa, ma nel penultimo weekend di agosto si torna in pista su uno dei tracciati più belli e affascinanti, quello belga di Spa Francorchamps. 

 

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