Beni confiscati: bando per gli under 35
33 nuove cooperative sociali, start up imprenditoriali, posti di lavoro in particolare per i giovani e per le categorie svantaggiate, il riuso dei beni confiscati alla criminalità organizzata: questi sono gli obiettivi del prossimo bando siciliano del Piano Giovani.
L’assessorato alla Formazione della Regione Sicilia è prossimo alla pubblicazione di un bando dedicato ai giovani under 35 disoccupati o in cerca di occupazione che intendano gestire i beni mobili e immobili confiscati alla mafia, al fine di creare impresa. Per finanziare il bando, saranno impiegati 2 milioni di euro dei 100 milioni del Piano Giovani, il programma regionale finanziato con fondi europei, che si pone come obiettivo quello di favorire l’occupazione dei giovani siciliani dai 18 ai 35 anni d’età.
Il bando sarà pubblicato entro un mese e per i vincitori saranno messi a disposizione contributi a fondo perduto con un bonus di 60 mila euro ai giovani o alle associazioni che scelgono di riportare alla luce e di prendere in gestione i locali un tempo di proprietà mafiosa. Sono tre le categorie che possono partecipare al bando: i giovani, in forma associata, residenti in Sicilia da almeno un anno che vogliono creare una cooperativa sociale, le cooperative già esistenti da non più di 18 mesi e, infine, le associazioni onlus che vogliono trasformarsi in cooperative sociali. La cooperativa dovrà essere costituita da almeno tre giovani, che non dovranno superare i 35 anni d’età, gli altri soci possono anche essere più grandi. Particolare rilevanza verrà data ai soggetti svantaggiati come ex detenuti e disabili desiderosi di gestire i beni, e agli ex dipendenti di aziende confiscate. «Siamo la prima regione d’Italia a finanziare lo start up per la costituzione di nuove cooperative sociali per i beni, anche quelli aziendali, confiscati alle mafie. Una novità importante è rappresentata dal progetto che a gestire le cooperative potranno essere gli ex dipendenti delle aziende confiscate, rimasti senza occupazione, dopo che i beni sono stati restituiti alla collettività» ha dichiarato l’assessore/studentessa alla Formazione Nelli Scilabra.
Una volta pubblicato il bando, i candidati dovranno inviare il proprio progetto alla società partecipata regionale Sviluppo Italia Sicilia che si occuperà della valutazione tecnica-economica, successivamente toccherà all’assessorato il finanziamento dei progetti valutati idonei. Entro fine anno sarà resa pubblica la graduatoria dei primi progetti che saranno seguiti e affiancati da quattro partner che, nei prossimi giorni, firmeranno un protocollo d’intesa con la Regione Sicilia, i partner sono: Libera- Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Alleanza delle cooperative italiane, Anci e Avviso pubblico. «Il nostro scopo è creare occasioni di lavoro e di sviluppo, attraverso la restituzione alle comunità locali dei beni che la mafia aveva sottratto loro con il sangue e la forza dell’intimidazione -continua Scilabra- Con questo bando ci sono le premesse per rilanciare un’imprenditoria sana e pulita che possa produrre iniziative concrete e durature di recupero del territorio alla legalità»
@DeCanistra