Nuove telecamere a San Lorenzo e al Pigneto
Sempre più spesso, negli ultimi tempi, quando si parla di quartieri della Capitale come San Lorenzo e il Pigneto, si tende a parlare di degrado e criminalità. Per combattere il decadimento di queste zone il Sindaco della Capitale è determinato a tenere un approccio intransigente e un po’ “British”.
Come a Londra, infatti, anche a Roma, nei due quartieri cardine della vita notturna romana, saranno allestite ulteriori telecamere di sorveglianza, atte a combattere i fenomeni dello spaccio e della micro criminalità. La decisione è stata annunciata dal Sindaco Ignazio Marino al termine della riunione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza in prefettura, avvenuta la scorsa settimana.
“Il Comune vuole tolleranza zero rispetto a questo fenomeno che infesta i quartieri”. Per questo, “per non vedere più le immagini di siringhe piantate nei vasi, vicino agli alberi e scene di spaccio, è stato rilanciato il progetto che il Campidoglio vorrebbe realizzare entro il prossimo mese”.
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Per quanto attiene ai costi, di cui ancora non si conoscono le cifre, sarà il Comune a farsi carico della spesa che, nella zona pedonale del Pigneto e tra le vie di San Lorenzo, controlla già rispettivamente 16 e 12 telecamere. Per quanto concerne i punti in cui installare le nuove (si parla l’idea è quella di via Pesaro, via Ascoli, e via Macerata al Pigneto e in via dei Volsci, via dei Sabelli e via degli Ausoni a San Lorenzo. “In questo modo – aggiunge Marino – vogliamo aiutare le forze dell’ordine nel loro lavoro, anche attraverso la dissuasione che la ripresa delle immagini determinerà su chi spaccia e chi acquista”.
C’è da sperare che questi provvedimenti producano degli effettivi risultati visto che quelle attualmente presenti non hanno prodotto, sino ad ora, riscontri realmente positivi. Per il Campidoglio il problema è la scarsa collaborazione tra le forze dell’ordine. Per questo, la responsabile sicurezza, Rossella Matarazzo, ha affermato che l’obiettivo è “mettere in rete” il circuito di videosorveglianza in tutta la città, così da permettere di visionare in tempo reale le immagini di tutte le telecamere presenti sulla capitale. Tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale il numero “dovrebbe essere inferiore a 5.000”.