Keys of Rome. L’impero virtuale
Roma antica incontra le soluzioni tecnologiche più all’avanguardia in Keys of Rome, l’evento culturale senza precedenti che lega Italia, Bosnia, Olanda ed Egitto nella celebrazione del bimillenario dalla morte di Augusto.
Dal 23 settembre 2014 al 12 aprile 2015, in occasione del compleanno del princeps, 13 Paesi, sotto l’egida dell’Unione Europea, si daranno appuntamento in 4 prestigiosi musei ai confini dell’impero augusteo – i Mercati di Traiano, la storica Biblioteca Alessandrina d’Alessandria d’Egitto, il Museo Allard Pierson di Amsterdam e la Biblioteca Centrale di Sarajevo – per raccontare in un progetto espositivo hi-tech i diversi modi di essere cittadini in un ‘paese’ vasto tre milioni di chilometri. Filmati, applicazioni di realtà aumentata, strumenti narrativi tattili e di interazione naturale consegneranno al pubblico le ‘chiavi’ per un’immersione virtuale nella vita a cavallo dell’anno zero, firmata V-MUST, la più grande rete di musei virtuali d’ Europa. Le antiche mappe introdurranno ai visitatori la mostra, ‘emergendo’ dal pavimento in formato 3D, tra i monumenti più noti, che si racconteranno in maniera olografica. La storia di Roma si svincolerà finalmente dai propri limiti di ricordo rarefatto per diventare terreno calpestabile da percorrere al fianco dei padroni di casa, il ‘busto parlante’ di Augusto, che racconterà il profilo storico e strategico del suo governo, e un anziano mercante, affascinante pretesto per un gioco interattivo di ricontestualizzazione di oggetti quotidiani.
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C’è grande attesa per il debutto dell’esperimento unico nel suo genere, che sfila il ruolo di protagonista alla classica sequenza di reperti archeologici, per sfruttare appieno le rivoluzionarie potenzialità della tecnologia applicata ai Beni Culturali, mai abbastanza indagate, e protagoniste per l’occasione dell’evento itinerante Digital Museum Expo, dal 24 al 28 settembre ai Fori. La soluzione interattiva appare come l’ essenza del ‘museo del futuro‘, punto di svolta per la missione museale, da sempre tesa ad abbattere storicamente ed emotivamente le distanze cronologiche, ed oggi ancora più vicina a quell’idea di museo descritta suggestivamente ad inizio 900 dal filosofo austriaco Bettelheim come “luogo che dovrebbe abituare la gente a lasciarsi incantare“.