Affittasi appartamento: truffa delle chiavi da spedire
C’erano una volta, il gatto e la volpe l’uno cieco e l’altro zoppo, maniere melliflue, affrettate e poi quel Campo dei Miracoli che prometteva alberi colmi d’oro zecchino. L’identikit del truffatore perfetto lo traccia Carlo Collodi ma si dimentica alcuni dettagli che oggi hanno a che fare con “l’incantesimo del web” giacchè occulta, cela e imbusca l’identità di una serie di felloni protetti dalle loro identità virtuali.
Così, proprio come il povero Pinocchio, l’ingenuo internauta può incontrare il suo gatto e la sua volpe, nella “rete incatanta” che trasforma l’inganno in realtà. Una realtà quella che vi andiamo a descrivere che porta il nome di: “Truffa delle chiavi da spedire” comunissima per chi, in cerca di un appartamento, si imbatte in annunci che offrono immobili in locazione. La dinamica è semplice e “collodiana” , c’è un gatto o una volpe: il proprietario quasi sempre straniero (in genere Svizzero, USA e Regno Unito), quasi sempre una donna, quasi sempre all’estero per circostanze sfortunate (un divorzio, un lavoro stressante, un trasferimento immininte). C’è un Campo dei Miracoli: l’appartamento (ristrutturato, nuovo, ad un prezzo molto vantaggioso); ci sono una serie di carinerie: “Posso fidarmi di te?”, “Innanzi tutto mi presento, ecc ecc” e, naturalmente, c’è anche un Pinocchio: il futuro e mai inquilino che risponde all’annuncio farlocco. Svelati gli attori di quest’infausta commedia, la dinamica architettata dal truffatore si avvolge attorno ad una serie di espedienti: Il proprietario dell’immobile trovandosi all’estero non può far visionare l’appartamento direttamente, circostanze spiacevoli rendono impossibile il suo rientro e pur possedendo una casa in Italia non conosce nessuno a cui potersi rivolgere, mentre, le agenzie immobiliari sono troppo costose (“non voglio pagare le tasse alle agenzie” ndr), tuttavia, è disposto ad inviare direttamente le chiavi al domicilio dello sconosciuto. Si passa così alla fase successiva: la visita “chiavi in mano”all’appartamento necessita di un lauto compenso “di garanzia” ovvero due mensilità in anticipo che il malcapitato dovrebbe inviare “tramite posta o bonifico bancario” ( in genere Western Union, MoneyGramm e simili, poco tracciabili) con l’assicurazione di un rimborso nel caso in cui l’appartamento non dovesse piacere. Una storia senza lieto fine però, ottenuta la cifra l’imbroglione si dissolverà nel nulla, lasciando la vittima con un pugno di mosche in mano, senza soldi, chiavi né, tantomeno, appartamento.
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La risposta che è stata data dall’autore di questo articolo alla splendida volpe, “maestra di cent’arti”, che pretendeva 1700 euro (per poi scendere a 850 euro) a garanzia di un mazzo di chiavi, è questa: “Le ricordo che molto spesso chi risponde a questi annunci è generalmente uno studente o un lavoratore part-time che fatica ad arrivare alla fine del mese, che si divide le spese, che convive per risparmiare e magari si fa aiutare dalla famiglia. BRAVE PERSONE. Si metta una mano sulla coscienza, è un consiglio che voglio darle. Buona Giornata”. Per fortuna Pinocchio, ingenuo burattino, si affidò alla bontà della fata turchina e ai consigli del grillo parlante e visto che questa strada, ad oggi, risulta impraticabile vorrà dire che noi ci affideremo al passa parola e alla Polizia Postale!