Solo Olanda in campo e Ticos a casa

Nell’ultimo quarto di finale la Costa Rica mostra il suo vero volto e si scopre squadretta. Arrivata a questo punto della competizione grazie alla pavidità di Prandelli e all’assoluta incapacità di Hodgson di riuscire a far giocare a calcio gli inglesi, i costaricani si sono presentati in campo con un simpatico 5-4-1 tutto difesa e niente contropiede, peggio del peggior catenaccio all’italiana.

Il fine era difendersi da una squadra più forte sperando di poter colpire in un modo o nell’altro (qualcosa in campo può sempre succedere) o arrivare ai rigori, unica concreta speranza al cospetto dell’Olanda e forse solo in parte questa tattica può essere spiegata con la fatica del turno precedente contro la Grecia. Il primo tempo è stato abbastanza bloccato con gli orange che hanno fatto la partita ed una Costa Rica che si è ben difesa; ciò nonostante Van Persie, Depay e (due volte) Sneijder hanno avuto l’occasione per sbloccare il risultato trovando sulla loro strada la determinazione dell’estremo difensore dei latini Kaylor Navas, che certo ha un nome ridicolo ma in porta ci sa fare ed è anche un simpaticone.

Nella ripresa ci si illude di poter vedere uno spettacolo diverso, la Costa Rica ha iniziato a pressare più alto ed a mettere in maggior difficoltà l’Olanda: il risultato di ciò è stato che nei primi 20 minuti del secondo tempo non è successo nulla di rilevante da consegnare alla cronaca se non qualche fallo (latino) e l’aumento del consumo di alcoolici da parte del pubblico. Nei dieci minuti finali invece è successo di tutto: gli olandesi sono stati capaci di rendersi davvero pericolosi e di prendere un palo ed una traversa con la difesa fuori causa: grazie a Navas ed a tanta fortuna la Costa Rica raggiunge i supplementari e grazie all’arbitro che dimentica i cartellini nello spogliatoio lo fa addirittura in 11 uomini, nonostante la grande messe di falli punibili con il giallo.

I supplementari continuano sulla falsariga di ciò che si era visto nel tempo regolamentare ma con un’eccezione: Urena si è svegliato e dopo una serie ubriacante di dribbling si ritrova a tu per tu con l’estremo difensore orange che para, la partita avrebbe potuto finire quà, invece no. Poco più tardi il solito Sneijder prende un’altra traversa e ancora Robben si fa pericoloso. L’Olanda è davvero sfortunata a non vincere la partita nel tempo di recupero e si arriva ai rigori. Al 120′ Van Gaal fa una sostituzione che sorprende: fuori il portiere Cillessen e dentro Krul. Inutile dire che la sostituzione si rivela essere corretta visto che il neoentrato portiere para ben due rigori contribuendo in maniera determinante alla vittoria. Olanda in semifinale quindi, contro un’Argentina che fa meno paura visto che l’infortunio a Di Maria riduce di certo la versatilità e la qualità del centrocampo dei sudamericani. Una annotazione: per cercare di vincere Van Gaal le ha provate tutte. Nei supplementari in campo c’erano Kuyt, Van Persie, Huntelaar, Robben e Lens. Cinque attaccanti che se non sono riusciti a chiudere la partita nel tempo di gioco (anche la sfortuna ha avuto la sua parte) comunque ce l’hanno fatta ai rigori. A chi scrive questo ha ricordato l’Italia della semifinale del 2006 contro la Germania con 4 attaccanti in campo, lì evitammo i rigori proprio grazie ai piedi dei nostri giocatori offensivi, un abisso rispetto all’Italia vista in questa rassegna con un attaccante di ruolo fisso ed addirittura senza punte in campo nella parte determinante di partita contro l’Uruguay.

Saranno quindi Brasile-Germania ed Argentina-Olanda le due semifinali di questo mondiale; nemmeno un regista avrebbe potuto scrivere un copione così perfetto, con l’unico neo costituito dall’assenza di alcuni calciatori strepitosi come il su citato Di Maria ma soprattutto di Neymar vittima di un’azione criminale rimasta ignobilmente impunita.

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