Brasile, semifinale con perdite
Il Brasile batte 2-1 la Colombia e si qualifica per le semifinali del Mondiale, anche se quella di Fortaleza è stata una “vittoria mutilata”. Carissimo il prezzo da pagare per i brasiliani, che perdono per squalifica Thiago Silva, autore di uno sciocco fallo da ammonizione disturbando il rinvio del portiere avversario Ospina, e soprattutto Neymar per infortunio.
La partita è molto intensa, i ritmi sono altissimi. Al 7’ la Selecao è già in vantaggio grazie a una zampata di capitan Thiago Silva, che spinge in rete il pallone da due passi dopo un corner battuto da sinistra. A segno va proprio il tanto discusso capitano, qualcuno aveva storto il naso dopo il pianto contro il Cile. La Colombia tenta una reazione, ma lo spauracchio James Rodriguez viene arginato bene dalla difesa e dalla mediana brasiliana, dove Paulinho ha recuperato il suo posto da titolare complice la squalifica di Luiz Gustavo.
Nel secondo tempo le squadre rallentano leggermente, e a metà frazione circa David Luiz raddoppia con un siluro direttamente da calcio piazzato. Sul 2-0 sembra fatta, la Colombia è alle corde, ma riesce comunque a rimettersi in corsa. Pekerman inserisce l’attaccante del Siviglia Bacca, ignorando clamorosamente il centravanti del Porto Jackson Martinez, rimasto in panchina per tutta la partita, e la scelta sembra pagare. Bacca infatti viene atterrato in area di rigore da Julio Cesar, l’arbitro concede la massima punizione ma grazia l’ex portiere dell’Inter mostrandogli solo il cartellino giallo. Dal dischetto James Rodriguez non sbaglia, e segna il suo sesto gol in cinque partite, confermandosi capocannoniere del torneo.
Poco dopo il Brasile subisce un’altra botta pesantissima a causa dell’infortunio di Neymar, colpito alla schiena da una scomposta ginocchiata di Zuniga. Il numero dieci della Selecao ha riportato la frattura della terza vertebra lombare, e il suo Mondiale dovrebbe essere già finito. Lo stop dovrebbe andare da un minimo di quattro settimane a un massimo di sei. Nella storia dei Mondiali abbiamo visto anche recuperi lampo, indimenticabile quello di Franco Baresi a USA 94, ma qui i margini di manovra sembrano essere inesistenti.
Il Brasile riesce nel finale a difendere il 2-1 e raggiunge la semifinale, traguardo che mancava dal 2002, anno dell’ultimo trionfo e dell’ultimo gol su punizione prima di quello di David Luiz. Per gli uomini di Scolari ora c’è l’ostacolo tedesco. La Germania infatti ha piegato 1-0 la Francia al Maracanà grazie al gol di Hummels qualificandosi a sua volta per la semifinale. Il Brasile non partirà favorito. L’assenza di Thiago Silva sarà pesantissima, e ancor di più il discorso vale per Neymar. Il fuoriclasse del Barcellona infatti è il vero e proprio catalizzatore di gioco del Brasile, che dalla metà campo in avanti è soprattutto lui. Hulk e Fred infatti stanno deludendo molto, e in panchina non è che ci siano grandissime alternative. Scolari potrebbe pensare a inserire un centrocampista in più, magari di qualità come Hernanes, piuttosto che un giocatore offensivo come Bernard. La partita è in programma martedì a Belo Horizonte quando in Italia saranno le ore 22.
La Colombia saluta il torneo con onore, dimostrando di essere qualcosa in più di una semplice sorpresa. Il talento cristallino di James Rodriguez ha brillato moltissimo, ma in generale il collettivo allestito da Pekerman è stato ampiamente all’altezza della situazione. Qualche critica all’ex CT dell’Argentina va però fatta, per esempio è sembrata azzardata la scelta di rinunciare quasi del tutto a Jackson Martinez, a cui contro il Brasile sono stati preferiti i più veloci Ibarbo e Teofilo Gutierrez. In casa Colombia il rimpianto più grande resta in ogni caso l’assenza di Radamel Falcao, fosse stato arruolabile forse i “Cafeteros” sarebbero potuti anche andare più avanti.
Chiusura con un gesto di grande fair play. A fine gara James Rodriguez è in lacrime, David Luiz non solo lo consola ma chiede l’applauso al pubblico per l’avversario sconfitto. Il calcio è ancora più bello quando si assiste a scene come questa.