Esteri: il Brasile è mondiale

Forse ora che l’Italia non fa più parte della competizione per la conquista della tanto ambita coppa del mondo si potrà parlare in maniera meno schizofrenica dei mondiali in Brasile. Il Brasile, quel posto lontano al di là dell’oceano, dove fanno il carnevale e la gente ha trovato nel pallone la via per l’emancipazione.

Magari ci sarà un po’ più di calma, e resteranno a discutere solo quelli davvero interessati, meno tifosi ma più attenti alle cose che si muovono sotto la grande arena mediatica, dentro la quale ogni cosa viene prima assorbita e poi centrifugata in un vortice senza senso. Perché il discorso pubblico si è diviso in due, quelli entusiasti che parlavano solo dei mondiali, senza dare nemmeno un’occhiata di sbieco al contesto, e quelli che remavano contro, prendendo i mondiali come scusa per denunciare i problemi del Brasile, senza accorgersi che le favelas non sono spuntate l’altro ieri.

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Il Brasile è l’uno e l’altro, il mondiale e il paese. È il mondiale, e questo dovrebbe interessarci abbastanza, perché oggi è in grado di far concentrare su di su di sé i riflettori dell’attenzione globale, attestandosi come nuova potenza proiettata verso il futuro. Non sono più i giochi nelle colonie, ma la delineazione di un nuovo assetto geopolitico: è un mondo che si prepara a incarnare la terza via, lontano sia dal modello neoliberista statunitense che da vetusti schemi di pensiero sovietici. Il Brasile mondiale è la conferma di un mondo maturo, che continua a crescere in maniera autonoma.

Tuttavia è anche il paese, difficile e contraddittorio, dove ricchezza e terribile povertà si mescolano e convivono. È il paese segnato dai Narcos e dalle favelas, ma che negli ultimi anni ha tirato fuori dall’indigenza milioni di persone. È il paese che ha conosciuto, come molti in Sud-America, la dittatura militare di stampo liberista, ma che oggi si sforza di portare avanti un modello più solidale rispetto alle democrazie occidentali.

Il Brasile dei mondiali di calcio è una forza che rovescia la frittata e fa segno all’occidente di essere presente, non solo nella corsa alla coppa del mondo, ma nel sistema multipolare come capofila, in termini produttivi, di un Nuovo Mondo che avanza e vuole essere più bello del vecchio.

@aurelio_lentini

APPROFONDIMENTI:
Studio dell’IPALMO sul Brasile
Approfondimento Linkiesta
Approfondimento FinanzasulWeb

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