Maturità a Roma. Fine degli scritti
Roma, lunedì 23 giugno 2014. Via gran parte dell’esame di maturità: terza prova effettuata. L’ultimo capitolo degli scritti si è chiuso proprio oggi tra volti soddisfatti e timorosi, come sempre.
Nel bene e nel male, insieme agli orali è la prova più connessa a quanto è avvenuto durante l’anno scolastico: ogni scuola, ogni commissione, mette in atto tipologia di prova, genere e quantità di domande. Le scelte del tema sono state tra il premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo, i saggi artistico-letterario e storico-politico, “Il rammendo delle periferie” da un articolo dell’archi-senatore Renzo Piano e il preferito sulla tecnologia pervasiva.
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Non ci si poteva aspettare altro, hanno dominato coerenza e furbizia. Chi meglio di loro avrebbe potuto scrivere un tema migliore? Tecnologia da una parte, la bellezza dell’innovazione e dello sviluppo, pervasiva dall’altra, il rischio di trasformare una risorsa in un ostinato vizio. Stop ai selfie e a Whatsapp, basta parlare di come chattare e quanto messaggiare. I maturandi hanno preso spunto dalla realtà quotidiana, dai nuovi metodi che sempre più sostituiscono i più tradizionali nel confrontarsi, ripassare, studiare. Bacheche, homepage e pagine scoppiano di battute, commenti, insulti. Strano? Per niente, è una conseguenza che perseguita l’utente, figuriamoci quando l’origine è la mente di un diciottenne.
Dopo il tema, c’è stata la seconda prova greco-matematica. Altro che arrabbiature: si è passati direttamente agli estintori. Al liceo Torricelli la notte prima della seconda prova qualcuno si è divertito con due estintori pensando di creare disagi e ritardi. È stato sufficiente spostare gli studenti in un’altra aula. Chi sa quando si avvicineranno gli orali, saremo a conoscenza anche di cosa hanno mangiato ed effettive reazioni, a che ora sono andati a dormire e che tipo di sapone hanno usato prima di essere interrogati. Con curiosità e fermento si attendono tutti i particolari, ogni genere di notizia, cambiamento e – perché no? – cosa hanno mangiato per colazione prima di essere giustiziati.