I Mondiali che promuovono il gioco d’azzardo
Oggi la nostra Nazionale scenderà di nuovo in campo per affrontare il Costa Rica nella corsa agli ottavi di finale del Campionato Mondiale. Tifo e sostegno a più non posso per la maglia rappresentante il nostro Paese il quale, in occasione delle partite di calcio, siamo soliti sostenere a differenza, invece, di quello che facciamo nei giorni comuni. L’Italia, che noi seguiamo e alla quale badiamo con tanta attenzione però, è solo quella che corre dietro a un pallone oppure, in senso lato, accorpa anche il Paese intero?
Il resoconto della prima partita che ci ha visto affrontare l’Inghilterra è stato sicuramente positivo vista la vittoria portata a casa. Ma, tra l’euforia mista all’agitazione derivate dal gol di Claudio Marchisio seguito, solo due minuti dopo, da quello del rivale inglese Daniel Sturridge, ci siamo accorti degli spot che passavano durante l’intervallo tra il primo e il secondo tempo del match? E, soprattutto, hanno sortito qualche effetto tra il pubblico attonito dal Mondiale? Alcuni non ci avranno fatto caso o ne saranno rimasti indifferenti, altri però, e quelli che contano, per fortuna hanno prestato maggiore attenzione al tutto, trasformando la semplice visione a una pronta reazione. Di che spot stiamo parlando? Di quelli riguardanti la promozione del gioco d’azzardo. Eh già: dopo tutte le leggi regionali varate per contrastare il fenomeno, e all’esaminazione di quella nazionale avente lo stesso scopo, questi continuano comunque a bucare gli schermi delle case italiane e a far parte delle strategie di marketing della nostra economia. Attenzione però: gli spot sull’azzardo sono sempre accompagnati dall’avvertenza, pronunciata alla velocità della luce, e solo alla fine di questi, che il gioco può creare dipendenza e che è vietato ai minori. Il problema, secondo voi, si risolve solo con questo rapido lavaggio di coscienza? Perché, dopo tutti i discorsi fatti al rispetto, le belle parole promettenti una risoluzione del problema, il gioco d’azzardo viene ancora pubblicizzato? E, soprattutto, durante la trasmissione di un evento di portata così grande come il Mondiale, al quale partecipano, come spettatori, gli appartenenti a tutte le fasce d’età, senza distinzione tra minorenni o maggiorenni, adulti o anziani?
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Queste domande, messe per iscritto da alcuni deputati del Pd come Colomba Mongiello, Nicodemo Oliverio, Michele Anzaldi e Lorenzo Basso, si sono trasformate in una petizione ufficiale indirizzata al Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e a quello della Salute, Beatrice Lorenzin, ma anche a Laura Boldrini, Matteo Renzi, e al Direttore Generale della RAI Luigi Gubitosi. Nel testo inoltre si fa riferimento alla proposta di legge nazionale sul gioco d’azzardo che, presentata in Aula lo scorso marzo 2013, si trova ancora in “avanzata” fase d’esame. L’appello alla RAI concerne invece l’approvazione, avvenuta lo scorso 7 maggio, del Contratto di Servizio tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l’emittente televisiva nazionale. Una delle condizioni di questo contratto indovinate qual era: il divieto, da parte della RAI, di pubblicizzare, direttamente e non, qualsiasi forma di gioco d’azzardo. Cosa è successo poi? Il caos del Mondiale ha stravolto tutto quello che era stato detto prima? Ha fatto dimenticare gli impegni presi in precedenza? Che la partita Italia Costa Rica, oltre a portarci una vittoria dal punto di vista calcistico, rappresenti anche l’inizio di una serie di vincite tanto morali quanto politiche, economiche e sociali che tanto stentiamo a ottenere.