Spagna a casa a passo di tiki taka
Finisce dopo due partite l’avventura della Spagna ai mondiali brasiliani dopo le brutte sconfitte subite con Olanda e Cile. Certo ci sarà l’ultimo match contro l’Australia da giocare con decoro, ma anche la sfida con la truppa dell’Oceania non sarà affatto una passeggiata perchè quelli prenderanno sul serio la partita e gli iberici non potranno accontentarsi di fare una comparsata, pena la terza scoppola della spedizione sudamericana.
E’ tempo di resa dei conti quindi per la generazione di fenomeni del tiki taka. Sulla stampa si sprecano le messe funebri per un gruppo di giocatori che ha vinto più di tutti nella storia del calcio europeo anche se poi molti di loro sono ancora giovani e fortissimi e vinceranno ancora, si sprecano i requiem per un calcio che ha incantato il mondo anche se sappiamo che continuerà ad incantare ed a vincere visto che al di là delle chiacchiere Real, Barcellona, Atletico Madrid (e poi Valencia e Siviglia) e la stessa selezione nazionale non scompariranno certo domani, anche se a leggere cosa dice la stampa sembrerebbe proprio di si.
Prima dell’inizio della kermesse brasiliana avevamo scritto che i giocatori della Roja erano i più stanchi, in quanto, dati alla mano gli spagnoli erano quelli con la media più alta di minuti giocati. Real e Atletico hanno dovuto spremere i propri calciatori fino all’ultimo per preparare la finale di Champions League, Atletico e Barcellona si sono disputati il campionato fino all’ultima giornata, la famosa finale del Nou Camp.
In Italia è andato tutto diversamente; la corsa al campionato è finita presto, i club nostrani non sono arrivati in fondo nelle coppe europee (ad accezione della Juve, i cui calciatori infatti stanno affollando l’infermeria della nazionale) e quindi qualche energia in più l’abbiamo. Stesso discorso vale per la Germania coi campioni del Bayern che hanno pascolato in campo per tutto il mese di maggio con il titolo nazionale già in tasca. La media dei minuti giocati parla chiaro: gli iberici hanno giocato cinque partite più di italiani e tedeschi, in media ovviamente. Certo la spiegazione fisica da sola non basta visto che comunque gli spagnoli non erano in condizione disastrosa, potremmo per esempio dire che la Roja aveva risorse che non ha utilizzato come l’apporto di David Villa in attacco. Da sempre il centravanti che ha meglio interpretato il tiki taka, sempre protagonista nelle competizioni per nazionali, gli è stato preferito uno spento Costa, reduce da un infortunio, che in due partite non ci risulta abbia fatto altro che buttarsi per prendere un rigoretto contro l’Olanda, espedienti altro che bel gioco. Da non sottovalutare l’assenza del capitano delle vittorie degli anni passati: Charles Puyol re della difesa iberica che in Brasile guarda caso ha vacillato. Inoltre andrebbero presi in considerazione i meriti reali delle avversarie. Innanzitutto a livello tattico: la Roja gioca sempre nello stesso modo da quasi dieci anni e forse sia Sampaoli che Van Gaal hanno capito come disinnescare gli spagnoli. Entrambe le selezioni hanno scelto la difesa a 3 tenendo ben alti i giocatori sulle fascie con pressing asfissiante e superiorità numerica a centrocampo per sopperire alla superiorità tecnica degli spagnoli. La trovata più eclatante è stata quella del tecnico cileno di ieri sera: una squadra con un solo difensore di ruolo, per il resto centrocampisti in difesa e attaccanti a gogo per contendere la palla agli spagnoli e non essere da meno sul piano del possesso.
Insomma Del Bosque avrà avuto dei giocatori stanchi fisicamente e mentalmente, avrà pure fatto degli errori, ma si è trovato di fronte due squadre davvero fortissime e con tecnici con idee chiare e coraggio da vendere come Van Gaal che ha dato degli asini ai giornalisti che alla vigilia del match d’esordio lo criticavano per il modulo scelto e ovviamente aveva ragione lui.
Diciamola come sta: la Spagna torna a casa come spesso succede a quelli che il mondiale l’avevano vinto pochi anni prima e ci sta, non si chiude un’epoca, magari qualche ultratrentenne lascerà, tanto è già ben sostituito, per il resto la federazione spagnola negli ultimi 10 anni ha fatto grandi passi avanti in termini organizzativi, è sempre più solida ed i ricambi abbondano, altrochè.