Gluten Friendly, l’amico dei celiaci
Celiachia: “è una malattia autoimmune dell’intestino tenue, che si verifica in individui di tutte le età, geneticamente predisposti”. Malattia che ormai, secondo le ultime statistiche, colpisce almeno 1 italiano su cento, con maggioranza nelle donne. L’intolleranza al glutine, però, potrebbe avere i giorni contati grazie ad una ricerca dell’Università di Foggia.
Per una persona affetta di celiachia entrare in contatto con pane o pasta, ma anche solamente mangiare dei cibi “contaminati” può essere un problema, innescando tutta una serie di conseguenze che sono tipiche della celiachia, come ad esempio episodi di diarrea. La stessa malattia porta con sé diversi sintomi dalla perdita di peso alla stanchezza e nei bambini anche ad una crescita più lenta. Una bella notizia, però arriva dall’Università di Foggia, dal Dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente che ha fatto una scoperta rivoluzionaria modificando la proteina del glutine. Si chiama Gluten Friendly, “glutine amichevole”, è un metodo che permette, una volta modificata la proteina, di interrompere le combinazioni chimiche che sono le responsabili dell’intolleranza, che solitamente si attivano dopo aver ingerito qualche alimento che contiene glutine. Questo metodo può essere applicato su qualsiasi farina. La scoperta fatta dai professori Aldo Di Luccia e Carmen Lamacchia, insieme con la ricercatrice del Cnr dott.ssa Carmela Gianfrani, consiste in un trattamento chimico-fisico del seme del frumento, quando il glutine non è ancora formato, acqua e alte temperature grazie all’uso di un microonde sono la ricetta per “il glutine amico dei celiaci”. Una ricerca durata anni che adesso offre i suoi frutti, anche a livello industriale. Infatti sono stati effettuati i primi test di impasto per produrre pane che hanno avuto esito positivo, l’ultimo passo da fare è far provare questo prodotto a persone affette da celiachia.
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Questa scoperta sicuramente rivoluzionerà il mondo alimentare dei celiaci, permettendogli così di mangiare cibi a loro “proibiti” e in più risulta anche una buona notizia soprattutto dopo che il Parlamento europeo ha declassato la celiachia nell’elenco delle intolleranze alimentari. L’anno scorso infatti è stato approvato il regolamento comunitario 213/2011 che ha eliminato i celiaci dall’elenco delle persone la cui particolari esigenze alimentari vanno tutelate. La causa di questa retrocessione sta negli sbalzi di mercato che si sono registrati a causa delle persone che seguono la “diete senza glutine” quando magari non ne hanno bisogno o sono leggermente sensibili al glutine. Infatti secondo il Servizio Sanitario Nazionale ben 250 milioni di euro sono stati spesi per comprare prodotti senza glutine, contro i 190 che invece il Servizio offre gratuitamente a chi è affetto da celiachia riconosciuta e diagnosticata. 60 milioni quindi sono andati spesi da chi magari non ne ha un bisogno eccessivo. Grazie a Gluten Friendly anche questi problemi potrebbero trovare una soluzione.
Fonti: Wikipedia, infoceliachia.com
@donati_flavia