La serata poetica di Letterature 2014
In scena al Campidoglio una rappresentazione calzante della poesia contemporanea. Scenario perfetto, fresca serata estiva romana, grandi poeti che leggono le parole di grandissimi poeti. Ma, a pochi metri dal palco, le urla di una manifestazione di protesta che sembrano superare la voce della poesia.
Piazza del Campidoglio, nuova sede di Letterature, Festival internazionale di Roma dopo la storica Basilica di Massenzio, apre la sua quinta serata, il 12 giugno, dedicata alla poesia, con un tramonto eccezionale. Su Palazzo Senatorio si riflettono prima i colori del sole, poi le illuminazioni d’effetto sulla facciata e sulla statua della dea Roma. Si accende il palco ed ecco, con alcune variazioni rispetto al programma ufficiale, l’inizio della poesia. Poesia in una veste speciale, che la lega con l’arte e la musica: quattro poeti di varie regioni italiane tutti viventi a Roma, hanno infatti recitato testi scelti di altri scrittori accompagnati dalle proiezioni di opere artistiche e intervallati dal pianoforte (in sostituzione del quartetto previsto dal programma). Titolo della serata è Lo sguardo e la voce, nome anche della corrispondente mostra (in corso fino al 2 luglio alla Casa delle Letterature a cura di Maria Ida Gaeta): lo sguardo è quello delle immagini di artisti ispirate dalla voce di alcuni poeti, come nei libri d’artista di Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Christopher Le Brun e Rosemarie Trockel (Moon Rainbow Editions), che nel corso dell’evento sono proiettate ai due lati del palco.
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La voce, in questa serata, è doppia: quella dei poeti letti e quella dei poeti che recitano. Jolanda Insana ha letto testi di Bei Dao mentre sugli schermi si creano e disfano gli iPad Drawings di Clemente; Nicola Bultrini con le immagini plastiche della Trockel ha letto le prose poetiche di Henri Michaux. È stato, poi, il turno di una lettura di varie poesie in inglese da parte di Le Brun, autore anche delle immagini, per poi tornare agli altri ospiti ufficiali della serata, Silvia Bre e Valentino Zeichen che si sono alternati in un ping pong di letture di poesie di Dino Garrone, Lucio Piccolo, Sandro Penna, Giorgio Caproni, Antonio Delfini, Umberto Saba, Clemente Rebora, Dino Campana, Tano Festa e Giovanni Comisso, sempre accompagnati dai disegni nero su bianco di Cucchi. Inizia, poi, una seconda parte del programma, con tutti i poeti insieme sul palco: Insana, Bre, Bultrini e Zeichen, guidati da Antonio Riccardi. Un lungo omaggio al poeta americano Mark Strand (Premio Pulitzer per la poesia nel 1999), con letture tratte da sue diverse raccolte. Una piccola maratona di poesia, con scelte particolari per quanto riguarda i testi proposti al pubblico e nessuna presentazione o interruzione che potesse distogliere dalla dimensione poetica. Dimensione cui i fischi e i rumori che arrivavano dalla manifestazione dei lavoratori della Multiservizi, costanti e ignorati dal palco di Letterature, non hanno sicuramente giovato; ma questo, forse, è solo un segno di una serata che comunque, già di suo, non sembrava avere la forza necessaria ad abbandonare l’idea di una poesia che si isola e si compiace di trovarsi i suoi angoli.