Campo Testaccio: la pronuncia del TAR

Il Campo Testaccio, primo stadio storico della A. S. Roma dovrà essere riconsegnato al Comune di Roma. Con questa sentenza il TAR del Lazio si è espresso sull’annosa disputa tra l’amministrazione capitolina e il Consorzio Romano Parcheggi.

Il Consorzio è aggiudicatario dei permessi di costruzione di box interrati e di un parcheggio da 70 posti da costruirsi proprio nella zona in cui, in stato di completo abbandono, si trova l’ex centro sportivo dell’omonimo quartiere. Numerosi in questi due anni gli inviti a rivedere il progetto di sviluppo dell’area, auspicando un ripensamento di quel devastante piano parcheggi che ha coinvolto ogni angolo di città. Nonostante però l’alto valore simbolico del campo, e i migliori auspici di una sempre più fervente attività sportiva nei paraggi, i lavori di riconversione cominciarono nell’aprile del 2012. Furono interrotti poco tempo dopo (ufficialmente per dei problemi relativi all’impianto fognario), fino ad arrivare, nel novembre dello stesso anno, alla revoca dei permessi di costruzione firmata dall’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno.

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Costretto a pronunciarsi in prima istanza sugli oneri amministrativi delle parti in causa, il TAR del Lazio ha riconosciuto ai costruttori la responsabilità dl di non aver dato “l’avvio ai lavori nei termini previsti in convenzione”, con l’aggravante di non aver mai risposto alle diffide inviate dal Comune e sgomberato i propri magazzini dai reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi preliminari come richiesto dalla Soprintendenza per i beni archeologici. 

Un primo passo che, a detta del Capogruppo Sinistra Ecologia e Libertà del I Municipio Mauro Cioffari, spingerebbe verso una soluzione che consenta al campo di tornare ad essere un polo sportivo di grande attrattiva per il quartiere e per l’intera città. Sempre secondo Cioffari si dovrebbero mettere in campo delle sinergie tra pubblico e privato per reperire quelle risorse necessarie alla valorizzazione della struttura, senza dover necessariamente sottostare a dinamiche negazioniste o di spending review dettate dall’amministrazione capitolina. Un rinnovato appello che fa riferimento alla mozione già approvata dal Consiglio Municipale il 28 novembre 2013, in cui si chiedeva al Comune di Roma di procedere allo sblocco, tramite istituzione di un tavolo tecnico, dello stallo di Campo Testaccio, dando così il via alla riqualificazione dell’area, con spazi dedicati allo storico museo dell’AS Roma Calcio.

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