Sesso, canne e infertilità

sesso-droga-e-infertilità1Dibatti annoiati e noiosi e senza ancora un giudizio quantomeno soddisfacente, come da italica abitudine, riempiono pagine sterili sul tema della legalizzazione della marijuana. Mentre sono in aumento gli Stati che modificano le loro legislazioni al fine di permettere e regolarizzare il consumo terapeutico e ludico della sostanza, come nei più recenti casi di Colorado e Uruguay, noi ci accontentiamo della misera incostituzionalità della Fini-Giovanardi. Ecco perché qualche novità, che si insedia nella lunga lista dei pro e dei contro, può aiutarci a fare chiarezza.

Dalla parte dei proibizionisti arriva infatti un accurato studio dell‘Università di Sheffield. I risultati confermano i dubbi riguardanti il nesso tra consumo abituale di cannabis e l’infertilità maschile. La sostanza infatti sembra agire sulla morfologia degli spermatozoi tanto da modificarne forma e dimensioni. Lo studio è stato condotto su un campione di 2249 pazienti e dimostra come, sopratutto in giovane età, il consumo abituale agisca negativamente sulle possibilità riproduttive. Alcool e fumo di sigarette invece non avrebbero effetti negativi marcati, come quelli provocati dalla cannabis. Ancora incerte le cause di tali effetti negativi o se la presenza di altri fattori influisca decisivamente sulla produzione di sperma. Ciò che è certo è che i danni tangibili si riscontrano maggiormente su chi ha utilizzato in modo continuativo e prolungato la marijuana.

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Niente precoci allarmismi: la fertilità non è compromessa per sempre, ma bisogna semplicemente abbandonare l’abitudine allo spinello in tempi ragionevoli. Come infatti precisa il Dr Allan Peacy specialista di fertilità maschile e responsabile della ricerca in questione, “Occorrono tre mesi per produrre sperma quindi non si può smettere di fumare cannabis al venerdì ed aspettarsi dei miglioramenti il lunedì. Bisogna smettere a giugno per avere un miglioramento ad agosto”. Di contro il lato più preoccupante, e che maggiormente salta all’occhio nella statistica relativa allo studio, è che il rischio di infertilità raddoppia nei pazienti al di sotto dei 30 anni.
Senza aggrovigliarci nella estenuante trattazione dei benefici, che pur spaziano dall’alleviamento dei dolori da semplice emicrania fino a quelli più atroci di malati di sclerosi multipla ad esempio, non ci resta che prendere atto che una discussione seria debba ancora prendere piede e tener conto di tutte le possibili ripercussioni, positive e negative. Per ora possiamo tenere a mente che se il desiderio di paternità dovesse apparire improvvisamente, magari ridendo in compagnia di maria, è consigliabile, per non restare delusi, smettere di fumare canne così assiduamente.

 

www.indipendent.co.uk

@MariaChiaraPier

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