News – Addio a Maya Angelou
NEW YORK – La poetessa americana e militante per i diritti civili Maya Angelou è morta a 86 anni nella sua casa di Winston Salem, nella Carolina del nord.
E forse, ricordarla come poetessa e scrittrice benché sia considerata un baluardo della cultura afroamericana, è riduttivo: è stata attrice, sceneggiatrice, ballerina ma soprattutto una donna che ha molto sofferto e molto lottato per affermare la propria libertà. È infatti riuscita, con la sola forza del talento e il coraggio delle idee, a passare da una vita di povertà e segregazione, di abbandono e violenza, alla fama internazionale […].
Nata a Saint Louis, nel Missouri, ha un’infanzia terribile, come lei stessa racconta nel suo primo libro di memorie Il canto del silenzio, pubblicato nel 1969 e passato alla storia della letteratura americana come il primo bestseller scritto da una donna di origini africane. La sua vita, tutta in salita, è segnata da una violenza in famiglia: a sette anni viene stuprata dal fidanzato della madre, poi ucciso per vendetta dai suoi zii. Il trauma è così violento da toglierle per cinque anni la parola. Si lascia alle spalle la sofferenza costruendo con coraggio e ostinazione la propria vita: una borsa di studio per danzare e recitare la porta in California, a San Francisco. Nel 1944, a soli 16 anni, dà alla luce un figlio e da quel momento per mantenere se stessa e il bambino comincia a lavorare. Mestieri umili: la cameriera, la cuoca, la prostituta, la spogliarellista e persino la tranviera. Ottiene così uno dei tanti risultati che renderanno la sua vita unica: è la prima persona di colore a condurre un mezzo pubblico in quella città […].
Nel 1952 sposa Anastasios Angelopulos, un marinaio greco da cui prende il suo nome professionale […]. Poi, la sua carriera come attrice e ballerina comincia a decollare […]
Presto inizia a lavorare come editor, insegnante e giornalista freelance, vivendo in Egitto […]. Al suo ritorno negli Stati Uniti l’amico e scrittore James Baldwin le consiglia di scrivere le sue memorie. Nel Canto del silenzio lei lo fa con una tale franchezza e forza espressiva da essere consacrata non solo come star della letteratura ma come portavoce delle istanze della popolazione afroamericana e delle donne di colore (fonte Repubblica).