Intervista a Marinella Paolini: On the way

Mercoledì 21 Maggio si è svolta, a Roma, al Palazzo Cisterna, l’inaugurazione della mostra fotografica On the Way di Marinella Paolini. Si tratta del secondo appuntamento all’interno della prima edizione della rassegna d’arte ArtInFondazione organizzata dalla Fondazione Ducci, il cui titolo riunisce artisti e opere d’arte all’interno di una tematica comune: Contemporaneo Europeo 2000-2010.

Tra le proposte della Paolini, anche un assaggio di Fusion Art grazie a Pathways, in collaborazione con l’art director Biba Mogherini. Sarà possibile visionare le opere fino al 13 giugno 2014.

PAROLIBERO: Cosa sta a indicare il titolo della mostra On the way?
MARINELLA PAOLINI: «Il mio percorso fotografico artistico attraverso le metropoli e le strade del mondo».

P: Alcune sue foto ritraggono opere d’arte come il Colosseo Quadrato, l’Auditorium Parco della Musica e il MAXXI, qual è il messaggio?
M.P. : «Il messaggio è lasciare una tracciabilità del nostro tempo attraverso quello che più lo rappresenta e cioè le architetture dei più grandi maestri del nostro secolo.
Fotografando le architetture contemporanee con un nuovo taglio e una nuova inquadratura rispetto alla tradizionale fotografia architettonica, per intenderci “alla Gabriele Basilico o alla Mimmo Jodice”, entrando nell’anima del soggetto anche con un solo dettaglio».

P: Toccando alcune opere possono essere percepiti dei rilievi, ritiene che puntando sia sul tatto che sulla vista si ottenga un effetto maggiore?
M.P. : «Assolutamente si, attraverso la mia tecnica di stampa sono riuscita a dare tridimensionalità e matericità alla fotografia».

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P: Pathways è il suo primo progetto fotografico realizzato con la FusionArt, è soddisfatta?
M.P. : «Moltissimo in quanto è per la prima volta al mondo che si parla della fotografia, ultima nata nel mondo dell’Arte, come un movimento artistico all’avanguardia, la FusionArt appunto; è un grande lavoro di precisione e di costi molto elevati in quanto l’opera finale è unica e irripetibile, ed essere riuscita a stimolare la fantasia dei grandi artisti che hanno partecipato a questa operazione è la più grande soddisfazione».

P: È vero che per lei Roma è una città speciale?
M.P. : «Più che speciale è la città… natale! Scherzo, è una città molto difficile dove spesso ci si “impaluda”, ti fa perdere molte energie e la precisione e l’organizzazione sono solo parole dimenticate…! Con l’art director Patrizia Biba Mogherini siamo spesso schernite come “troppo tedesche e facciamo paura per la nostra “esagerata” preparazione professionale…!”».

P: Qual è tra quelle esposte la sua foto preferita e perché?
M.P. : «Veramente tra quelle esposte non ce ne è una preferita…. Devo ancora scattare la mia fotografia preferita!».

P: Pensa che si stancherà mai di fotografare?
M.P. : «Assolutamente no, dopo alcuni giorni che non fotografo sto proprio male fisicamente, la fotografia per me non è solo una passione o un lavoro, ma una vera necessità vitale».

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