Intervista a Flavio Zanonato candidato Pd

Flavio Zanonato è uno dei candidati alle Elezioni Europee del Pd nella Circoscrizione Nord Est. Zanonato ha ricoperto il ruolo di Ministro dello Sviluppo Economico nel Governo Letta e, precedentemente, è stato eletto più volte sindaco di Padova. Ha aderito al Pd nel 2007.

PAROLIBERO: Politica monetaria: euro si o euro no?
FLAVIO ZANONATO: «Chi ha impostato la campagna elettorale sul no all’euro lo ha fatto in maniera demagogica senza nessuna seria analisi di quali sarebbero le conseguenze di un ritorno alla moneta nazionale. Per l’Italia gli svantaggi sarebbero molto superiori ai vantaggi. Basti pensare all’inflazione che si determinerebbe, a quanto ci costerebbero le materie prime, alle conseguenze sull’enorme debito pubblico e potrei proseguire con un elenco ancora lungo. Questo non vuol dire che la politica monetaria non possa essere migliorata, ma soprattutto dobbiamo dare vita ad un governo unitario dell’Europa che possa decidere democraticamente la politica monetaria migliore per i cittadini europei».

P: E per quanto riguarda, più in generale, l’Europa: qual è il ruolo dell’Italia in relazione a questa?
F.Z. :«Il ruolo dell’Italia in Europa deve diventare un ruolo da protagonista. Sia perché senza una ripresa dell’economia italiana sarà molto difficile una ripresa sostenuta in Europa, sia perché il Partito democratico, aderendo al Partito socialista europeo, può contribuire in maniera determinante all’elezione di Martin Schultz a Presidente della Commissione. Se ce la faremo ad avere un buon risultato in Italia e un buon risultato in Europa potremo dire la nostra sulle scelte dei prossimi cinque anni, che dovranno essere gli anni della svolta, degli investimenti, della crescita, del lavoro». {ads1} P: Ritiene che la questione di genere, attualmente, in Italia, sia una priorità?
F.Z. :«La questione di genere è certamente prioritaria per il nostro Paese. Abbiamo fatto passi in avanti in questi anni come dimostrano ad esempio queste elezioni europee, in cui occorre votare rispettando l’equilibrio di genere. Lo stesso avverrà per le elezioni amministrative. Sarebbe bene che la stessa strada venisse seguita per il Parlamento italiano. Ma questa è solo una parte del problema. La questione fondamentale è il numero troppo basso di donne che lavorano. Su questo la politica deve concentrarsi e dare risposte concrete ed efficaci per invertire una tendenza che danneggia non solo le donne ma l’intera nostra economia».

P: Ha mai pensato che il Pd possa essere avvantaggiato dal ruolo ricoperto da Renzi?
F.Z. :«Credo che Renzi stia facendo bene da Presidente del Consiglio, sia proseguendo il lavoro avviato dal Governo Letta sia con scelte che condivido come la riduzione della tasse ai lavoratori e, anche se in misura più ridotta, alle imprese. È molto impegnato in una campagna elettorale difficile, dove occorre contrastare l’urto senza precedenti dell’euro scetticismo. Per vincere, però, occorre l’impegno di tutti. E’ il popolo democratico che può fare la differenza».

P: Cosa pensa del cosiddetto “effetto Zanonato”?                                                                                 F.Z. :«Ho fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità per far crescere i consensi del partito democratico, ma come dicevo prima, la differenza la farà il popolo democratico».

P: Qual è il punto della sua campagna per le europee che più le sta a cuore?
F.Z. : «Far comprendere ai cittadini che solo con la massa critica dell’Europa possiamo vincere la sfida del lavoro, della crescita, della giustizia sociale. Le piccole patrie, il ritorno al chiuso dei confini nazionali è pericolosissimo e anziché risolvere i nostri problemi, li aggraverebbe».

 

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