News – Addio a Mario Missiroli

Il teatro italiano del secondo dopoguerra è stato contrassegnato da alcune personalità forti, registi che non hanno considerato la messa in scena un semplice trasferimento del testo sul palcoscenico, ma se ne sono fatti interpreti, ricomponendo con la propria sensibilità e intelligenza i valori di un autore e di una storia. Mario Missiroli è stato senz’altro tra questi e lo ricordano “come uno dei grandi” generazioni di spettatori […].

Missiroli è morto a Torino dove mercoledì 21 ci sarà la camera ardente (dalle 10 alle 18): al Teatro Gobetti (via Rossini), così ha voluto il Teatro Stabile della città dove il regista ha lavorato per anni, nel suo momento più creativo e dove ha fatto i suoi spettacoli più belli e importanti […]

 

È il teatro il suo campo di azione, il terreno dove mostra la sua personalità versatile, ironica, provocatoria […]. Dal 1976 al 1984 è chiamato a dirigere lo Stabile di Torino e qui realizza le sue cose più importanti anche nella rilettura dei classici: Trilogia della villeggiatura di Goldoni, Verso Damasco di Strindberg, soprattutto i bellissimi I giganti della montagna del 1980 che volle mettere in scena in una sorta di grande conchiglia, con la sua attrice di riferimento in quegli anni, una eccelsa Anna Maria Guarnieri. E poi Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello, La Mandragola di Niccolò Machiavelli, sempre dirigendo attori di vaglia, che via via si chiamavano Adriana Asti, Ugo Tognazzi, Arnoldo Foà, Gastone Moschin, Monica Guerritore, Glauco Mauri, Anna Proclemer, Valeria Moriconi, Umberto Orsini, Laura Betti.

Dopo Torino è la volta di Roma, al Teatro stabile della capitale […]. Negli ultimi anni, uscito dal circuito dei teatri pubblici aveva collaborato con molte compagnie e teatri privati. E tra tutti i suoi lavori si ricorda la bellissima Medea al teatro Greco di Siracusa nel 1996. Missiroli resta per noi un regista lucido e ironico, un intellettuale con il coraggio pragmatico dell’innovatore (fonte Repubblica). 

 

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