Ammissione Medicina: stop selezione a “crocette”

Nuove regole per l’ammissione alla Facoltà di Medicina: niente più prove d’accesso, ma selezione meritocratica nel corso del primo anno. Parleranno i risultati, gli studenti meritevoli avranno accesso al secondo anno, gli altri saranno automaticamente fuori.

Questa la proposta lanciata dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, sulla pagina ufficiale Facebook del suo partito Scelta Civica.
Il Ministro, infatti, ha risposto ai quesiti dei ragazzi, sottolineando la volontà di voler avvicinare il modello universitario italiano a quello francese ed assicurando loro che entro il mese di luglio 2014 saranno avanzate le proposte e definite le nuove regole. Ai numerosi dubbi ed alle tante domande delle future matricole il Ministro Giannini risponde così: <<Intendo rivisitare il sistema di selezione, prenderemo a modello il sistema francese>>. L’idea del Ministro è quella di rimodellare il sistema di selezione sulla base del merito, offrendo però ad un bacino più ampio di giovani la possibilità di poter, almeno, tentare di intraprendere la tanto ambiziosa strada verso il Giuramento di Ippocrate.

L’accelerazione del ministro Giannini sull’abolizione dello sbarramento dal prossimo anno accademico sembra aver colto di sorpresa Beatrice Lorenzin, Ministro della Sanità, che non si oppone alla proposta, dichiarando di non avere pregiudizi, ma non nasconde di avere dei dubbi. <<Sono pronta a discuterne con serenità, non ho alcun pregiudizio né da una parte, né dall’altra, basta che si ottenga il risultato, cioè di laureare le persone migliori e poterle poi indirizzare verso i percorsi di specializzazione>>.
Dall’altra parte, le associazioni degli studenti, che da sempre lamentano una scarsa trasparenza nella selezione e si battono già da tempo per l’abolizione del test-ghigliottina, accolgono ben volentieri le intenzioni del Ministro, ma avvertono: “no a spot elettorali” in vista delle elezioni Europee. Chiedono una riforma fatta e pensata insieme a loro, sostenendo che rivedere il sistema sia un passo importante che non può prescindere dagli studenti.

 

 

 

 

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