Ucraina: i comunisti, i nazi e il figlio di Biden

Nei discorsi di Renzi (nella foto col Primo Ministro ucraino Arsenij Jacenjuk) e degli altri grandi leader continuano a sentirsi pochi o nessun riferimento alla situazione Ucraina. Sembrerebbe surreale, se non fosse doloso, come i media e i politici occidentali continuino a ignorare da un lato la gravità dell’escalation militare e le sue reali cause, e dall’altro la natura chiaramente nazi-fascista del governo golpista di Kiev. 

 Il silenziatore elettorale e mediatico, appare ancora più surreale se si considera come i Ministri di Kiev non facciano nulla per nascondere tale matrice, anzi. E’ notizia di questa settimana che a Kiev si starebbe preparando un provvedimento per mettere fuori legge il Partico Comunista ucraino, proprio nella settimana in cui il segretario dei comunisti Petro Simonenko è stato vittima di un attentato ad opera delle solite squadre estremiste. Quella della messa al bando degli avversari politici, i comunisti appunto, non è un’impennata illiberale dell’ultima ora ma un obbiettivo politico preciso del partito al potere Svoboda. Lo racconta in questo video, un militante politico di C14 (ala squadrista del partito) mentre passeggia nella sede devastata del partito comunista a Kiev, sede  occupata da C14 dopo gli scontri di Piazza Majadan. Il video è del 14 Aprile e a intervistare il militante sembra essere un operatore italiano di Casapound, solidale per affinità ideologica ai camerati ucraini. Forse è da questa sede che il governo di Kiev farà saltar fuori le prove sull’appoggio comunista ai ‘terroristi’ (cioè i resistenti dell’est) di cui si dice in possesso e che servirebbe da pretesto per la messa al bando dell’opposizione.     

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Mentre Svoboda fa la voce grossa sul fronte politico interno e persegue la volontà di andare al voto il prossimo 25 maggio(in piena guerra con due province secessioniste e una già persa) , sul fronte economico il Governo resta vicino alla bancarotta, con l’ultimatum della Russia che non erogherà ulteriore gas a partire da Giugno, se prima non verranno saldati i debiti pregressi. Il prestito di 17 miliardi promesso dal FMI è ancora vincolato al controllo delle province orientali di Luhansk e Donetsk, che hanno già votato per l’indipendenza e continuano a resistere militarmente prese di mezzo tra l’offensiva di Kiev e le guardie al confine russo, mentre forze filorusse cominciano a chiedere un referendum anche nella provincia adiacente di Karkhov. E’ certo che l’esercito e i paramilitari di Pravi Sector non stiano riuscendo a sfondare a est, si susseguono anzi le voci di defezioni di massa da parte della Guardia Nazionale (da confermare nelle prossime ore) e l’uccisione di agenti della CIA da parte dei filorussi (immediatamente smentita da Washington). Con l’informazione mainstream largamente impegnata a descrivere Putin come l’aggressore imperialista, omettendo quasi tutto il resto, al netto dell’ottimo lavoro di alcuni gruppi di giornalisti indipendenti (come Conflitti&Strategie e PandoraTV) è difficile verificare le informazioni che arrivano dalla prima linea della guerra civile. Di sicuro un esercito regolare che lascia un carrarmato abbandonato per strada a Mariupol, preda della curiosità e dell’avventatezza della popolazione (che spara inavvertitamente un colpo urtando la leva sbagliata), da l’idea di una forza armata completamente allo sbando. La vicenda, anch’essa surreale, è mostrata in questo video del 9 maggio (il colpo maldestro parte al secondo 0:54).  

Nel frattempo, se ancora non fossero chiari gli interessi USA in una destabilizzazione dell’Ucraina in chiave antirussa e il ruolo attivo e diretto giocato da Washington nella crisi, in settimana Hunter Biden, figlio minore del vice-presidente americano Jonh Biden,  è entrato a far partedel CDA della Burisma Holdings, la principale compagnia del gas ucraina. Nessun conflitto di interessi spiega la Burisma e noi gli crediamo: si tratta infatti di una piena convergenza di interessi tra gli USA (che dovrà distribuire in Europa il proprio Shale Gas e svilupparne l’estrazione ultrainquinante anche fuori dai propri confini) e i nazi-golpisti, spacciati per sinceri democratici. 

Se il PD è sordo e cieco all’enorme contraddizione di proporsi per un’Europa solidale e democratica mentre la UE appoggia i golpisti neo-nazisti,  Berlusconi manda sporadici messaggi filorussi (alle TV estere) per i motivi sbagliati (‘Putin è amico mio’, ‘L’Est è ricco ed è normale che voglia l’indipendenza’), invece Grillo tocca poco o niente l’argomento dopo aver detto in passato di rispettare i referendum e di nutrire dubbi sulla rivolta di Majdan.   Tuttavia nelle coscienze politiche italiane  non tutto tace e mentre L’Altra Europa con Tsipras ha espresso in un articolo a più firme una posizione piuttosto precisa sulla crisi Ucraina, sabato a Roma diversi esponenti di PRC, PdCI, ANPI e Alternativa  del primo promotore e fondatore di PandoraTV Giulietto Chiesa, hanno protestato contro Kiev davanti all’ambasciata Ucraina a Roma. Giusto, per rompere il silenzio, seppure col rumore tipico che fa un sassolino gettato tra le onde in tempesta del mare mainstream.

Twitter: @aramcheck76

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