Il taxi karaoke de “ilduca40”

Immaginiamo di salire su uno dei tanti taxi della Capitale. Chiudiamo bene la portiera, diciamo al tassista dove vogliamo essere accompagnati e poi stop, il silenzio. Ognuno bada ai fatti suoi: il tassista guida nel traffico, magari canticchiando un motivetto, e noi teniamo un occhio sul tassametro e l’altro fuori dal finestrino.

Ma proviamo ad immaginare se sul sedile del conducente ci fosse seduto una sorta di dj col volante: quanto piacevole potrebbe essere una semplice corsa in taxi per le strade di una grande città? Potremmo chiederlo a quelle centinaia di persone che figurano sui video realizzati dal “tassinaro” più originale di Roma, “ilduca40“, al secolo Emanuele Della Seta, che, dopo aver chiesto la destinazione, accende la radio, fa scegliere una canzone al cliente e lo invita ad esibirsi nel suo veicolo. Previa autorizzazione, la simpatica esibizione canora finisce sul web e viene anche super cliccata.

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Emanuele è un 49enne romano ed ha la passione per il canto. Svolge questo mestiere da circa sette anni vestendo non solo i panni di tassista, ma anche quelli di autentico mattatore di karaoke, non a caso è armato di un vasto archivio di basi musicali. Ai clienti che salgono a bordo, sia per gioco e per simpatia, sia per rompere il ghiaccio, propone di cantare un brano a piacere. Qualcuno, come è ovvio, si vergogna, alcuni rispondono infastiditi, molti invece si lasciano coinvolgere cimentandosi in divertenti performance che “ilduca40” riprende con il suo fido telefonino e carica in rete. Ed ecco che nascono show “caserecci” particolarmente apprezzati dal popolo di YouTube, come quello che ha per protagonista la cliente spagnola che intona la melodia “Figlio della luna”, o quello in cui qualcuno si improvvisa Frank Sinatra in “Strangers in the Night”, o quello di un aspirante Celentano in “Il tempo se ne va”. Ma ilduca40 preferisce i cori, infatti, quando i clienti che salgono a bordo sono due o più, lo show diventa più succulento ed i click aumentano: come nel caso degli amici che cantano e ballano fingendosi i “Blues Brothers”, o il gruppetto stranieri che improvvisa “Happy” con stacchetto annesso, ovviamente riadattato per l’angusto abitacolo della vettura che deve necessariamente contenere tutto il loro brio.

Emanuele sostiene che dentro ognuno di noi c’è un artista che vuole uscire fuori, e lui gli apre la porta in un certo senso, e lo fa uscire davvero mostrandolo a tutti. “Quando accompagno un cliente non mi piace che in auto ci sia un’atmosfera tesa”, dice il duca, a cui non sono mancati certo a bordo ospiti vip, come, ad esempio, Pippo Baudo, al quale il nostro tassista canterino ha fatto ascoltare il cd che ha registrato con le sue cover. “Ho fatto un mio cd con delle cover, mi piace farlo sentire ai clienti chiedendogli chi è che canta e molti mi confondono con gli autori originali”. Ma da dove avrà mai preso il soprannome? Semplice, ispirandosi al cinema, ed in particolare al film “Dune” di David Lynch ed a John Wayne, ma anche alla leggenda del rock David Bowie. Insomma, una noiosissima corsa in taxi può trasformarsi in un’esperienza davvero insolita e divertente qualora si capiti nella vettura giusta, e poco importa se fuori piove, c’è traffico, i semafori sono tutti rossi, la coda non si sposta di un centimetro, e siamo anche in ritardo: se siamo a bordo del taxi karaoke del dj “ilduca40” tutto sembra scomparire, e ciò che resta è solo musica cantata a squarciagola.

 

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