NBA Playoffs: orgoglio Capitale

Dopo tanti anni di delusioni, Washington ha finalmente una squadra di basket competitiva: la vittoria ad Indianapolis in gara1 autorizza sogni di finale Conference. Ad Ovest, i Clippers travolgono Oklahoma con un Chris Paul stellare. Vanificato il fattore campo. Stanotte Miami-Brooklyn e San Antonio-Portland. 

Indiana era riuscita a salvarsi contro Atlanta, Paul George l’aveva guidata nella gara decisiva e la panchina di Vogel aveva smesso di tremare. Stanotte però, al cospetto dei caldissimi Wizards, la testa di serie dell’Est è tornata a mostrare lo scollamento emerso negli ultimi mesi, con George impreciso al tiro, Hibbert inesistente ed attaccato a fine gara da David West.Washington sta per contro trovando fiducia. Ha eliminato i Bulls e ieri notte ha sfiorato la perfezione al tiro con Ariza e Beal, 9/11 dalla distanza in due. Il domenicano è stato un cecchino nel primo tempo, la guardia si è preso la ribalta nell’ultimo quarto, due triple filate dopo che i Pacers si erano riportati sul -6. Beal è anche il primo u21 con almeno 25 punti in tre gare di playoffs da sempre. Schiacciante superiorità Wizards a rimbalzo, Gortat ne ha catturati ben 15. Washington non va in Finale di Conference dal 1979, che sia la volta buona?
Chris Paul ha annientato Oklahoma. Il fuoriclasse dei Clippers si trovava al cospetto di Durant – che oggi dovrebbe essere ufficializzato Mvp – ed ha stravinto il duello. Otto triple, di cui sei nel primo tempo, 32 punti e 10 assist. Gara a senso unico, LA sempre avanti. Il contraccolpo Sterling pare riassorbito, il proprietario squalificato dovrà vendere e quelli che malgrado tutto sono ancora a suoi giocatori sembrano essere i favoriti per l’approdo in finale. Oklahoma si è ripresa dallo spavento Memphis, ma fermare Paul sembra essere altra storia. {ads1}
Inizia stanotte la serie tra Brooklyn e Miami. Grazie al 4 a 0 a Charlotte i detentori dell’anello hanno goduto di sei giorni di riposo in più e la pausa avrà aiutato le ginocchia di Wade. I Nets sono usciti da un primo turno emozionante con Toronto, vincendo gara6 in casa con una solida prova di Deron Williams e passando in Canada domenica al termine di una partita sempre controllata ma al termine della quale ha corso grossi rischi. 8 punti avanti nel primo tempo, in cui ha sorpreso Thornton, rimonta Raptors fino alla volata. Nets sopra di uno e palla in mano, bel recupero difensivo di Ross e possesso a Toronto, che ha potuto giocarsi l’opportunità del sorpasso. Lowry è andato in penetrazione, ma Pierce lo ha fermato con una perfetta stoppata. Al di là dell’episodio, migliore in campo è stato Joe Johnson, 26 punti la metà dei quali nell’ultimo quarto.

San Antonio ha rischiato più del previsto, ma ha eliminato Dallas vincendo le ultime due in casa, la seconda assai più facilmente della prima. E’ stata determinante gara5, nella quale i Mavs sono rimasti in scia fino al -4 a 3′ dalla conclusione, per poi perdere di sei. Parker fondamentale dalla media, Splitter dominante in zona pitturata. Ellis ha dato a Dallas il 3 a 3 ma il match dentro o fuori non ha avuto storia, San Antonio sempre al comando, Parker sontuoso, con 32 punti ha fatto dimenticare gli stenti delle prime sfide.

Gli Spurs se la vedranno con Portland, capace di estromettere Houston in sei partite. I Blazers sono tornati in semifinale per la prima volta dal 2000 grazie ad una tripla a fil di sirena di Lillard, la specialità del giovane californiano. Forte delusione per i Rockets, presentatisi alla stagione carichi di ambizioni.
Fuori dal quadro playoffs, Steve Kerr dovrebbe diventare allenatore dei Knicks, mentre Carter-Williams di Filadelfia è stato votato rookie of the year.
Questa post season è stata finora molto combattuta, ricca di sorprese solo sfiorate e caratterizzata dal crollo del fattore campo, 50% di successi esterni. Ora si entra davvero nel vivo, ci divertiremo.

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