Varo della nuova legge sulle droghe
Dopo l’incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi, dichiarata dalla Corte costituzionale nel febbraio 2014, la nuova legge si propone come una reinterpretazione della Iervolino-Vassalli del 1990. Ma le modifiche stimolano le critiche della destra.
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LE NUOVE TABELLE DI RAGGRUPPAMENTO – La classificazione delle droghe reintroduce in modo netto la distinzione tra droghe leggere e pesanti, precedentemente abolita con la Fini-Giovanardi. Sono cinque le tabelle in cui le circa cinquecento sostanze, classificate dal 2006, vengono raggruppate. La prima e la terza tabella contengono la lista delle droghe pesanti, mentre la seconda e la quarta riportano quelle leggere; la quinta raggruppa i medicinali off label, cioè quelli utilizzati per indicazioni non autorizzate. La cannabis è stata fatta rientrare nella tabella numero due, dedicata alle droghe leggere, ma tutte le droghe sintetiche a base di Thc (il principio attivo della cannabis) sono inserite nella prima tabella, assieme a droghe pesanti quali oppiacei, anfetamine, derivati della pianta di coca.
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LE NUOVE SANZIONI – A far discutere è l’aspetto che riguarda le sanzioni per il cosiddetto “uso personale”. Fermo restando il divieto di coltivazione e vendita su suolo italiano, infatti, l’acquisto e la detenzione di sostanze per uso personale non hanno rilevanza penale. Le sanzioni amministrative rimangono in vigore, seppur di inferiore durata: per le droghe leggere si va da uno a tre mesi, mentre per le droghe pesanti da due mesi a un anno. Anche per il piccolo spaccio le pene diminuiscono: la reclusione (che con la Fini-Giovanardi andava da uno a sei anni) si riduce da sei mesi a quattro anni, con una multa di massimo 15.000 euro, contro la precedente che si attestava sui 26.000. L’arresto sarà possibile solo in flagranza di reato e sono stati reintrodotti i lavori di pubblica utilità, applicabili al posto della detenzione.
PER LA DESTRA TESTO “VERGOGNOSO” – Non si sono fatte attendere le critiche alla nuova legge presentata dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Fabio Rampelli, vicepresidente dei deputati di Fratelli d’Italia ha dichiarato: «Il vecchio spinello è potenzialmente un’arma micidiale equivalente a eroina e cocaina, per la dipendenza che crea come per gli effetti che produce sulla salute». Gli fa eco Maurizio Gasparri che denuncia la vanificazione di «anni di battaglie contro l’uso e lo spaccio di stupefacenti» sottolineando «l’incredibile distinzione» proposta «tra droghe leggere e pesanti quando ciò che conta è il principio attivo».