Karol Wojtyla: un uomo che diventa Santo
Figlio della guerra e della discordia politica, Giovanni Paolo II, all’anagrafe Karol Józef Wojtyła, nasce il 18 Maggio del 1920 a Wadowice, una città a 50 km da Cracovia.
La sua infanzia sarà imperversata da lutti difficili, quali la morte della madre nel 1929 e quella del fratello medico nel 1932. Il giovane Karol saprà affrontare sempre con grande spirito religioso queste perdite, affidandosi alla sua grande passione per lo studio e per l’arte. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Karol è costretto ad abbandonare l’università e a fuggire con il padre, che morirà nel 1941, verso l’Est della Polonia. Questi sono gli anni del lavoro forzato (che però impediranno la sua deportazione in Germania) nonché quelli della rivelazione della sua vocazione ecclesiastica. Sopravvissuto ad un incidente (fu investito da un camion tedesco), Karol interpreterà questo episodio come sigillo definitivo alla sua già fervente dedizione religiosa. Nel 1942 inizia a frequentare il Seminario clandestino diretto dal Cardinale Sapieha, Arcivescovo di Cracovia. Nel periodo del rastrellamento da parte dei nazisti, Karol riesce a fuggire e a rifugiarsi nell’arcivescovado, dove rimarrà nascosto fino all’abbandono dei Tedeschi della Polonia nel Gennaio 1945. Da questo momento in poi, Karol potrà riprendere a pieno i suoi studi in seminario. Nel 1946 viene ordinato sacerdote e successivamente si reca in Italia per approfondire i suoi studi in Teologia. Tornato in Polonia, comincerà una intensa battaglia contro il regime comunista ed il socialismo reale.
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Nel 1963 Papa Paolo VI lo nomina Arcivescovo di Cracovia. Karol Wojtyla diventerà Giovanni Paolo II nell’Ottobre 1978 a seguito della morte improvvisa di Papa Luciani, il cui pontificato durò solo 33 giorni.
Si dice che la sua nomina a pontefice sia stato il frutto di un compromesso, ma, all’interno del Conclave, nessuno avrebbe pensato che questo papa “venuto da lontano”, avrebbe cambiato il corso della storia della Chiesa e della storia mondiale. Prima di tutto uomo di grande temperamento, Giovanni Paolo II, è stato un grande dialogatore e promotore di una Chiesa aperta al Mondo ed alla diversità che lo porteranno ad intraprendere viaggi in ogni parte della Terra.
Molti sostengono che se senza di lui ed al suo coinvolgimento politico il Muro di Berlino non sarebbe mai crollato. Considerato un conservatore in merito ad alcune tematiche, quali l’aborto, l’eutanasia ed il sacerdozio femminile, Giovanni Paolo II è stato anche un liberale. Fautore della pace e sostenitore fervente del diritto alla libertà religiosa, si è dedicato fermamente al dialogo tra fedi differenti, dedicando il suo pontificato soprattutto ai giovani. A rendere così vicino al cuore della gente un Papa che nelle prossime ore sarà canonizzato, è certamente la sua profonda umanità, il suo carisma e la sua capacità di adattarsi alle evoluzioni e ai cambiamenti. Giovanni Paolo II è stato il primo pontefice ad interfacciarsi con la comunicazione di massa ed oggi si assiste alla sua canonizzazione come quale grande evento mediatico, a cui tutti i fedeli e non di ogni parte del Mondo, potranno partecipare.