Alla scoperta del Vaticano con Alberto Angela
“Il desiderio sempre crescente del pubblico di approfondire tutto ciò che riguarda i temi legati alla Chiesa, unito alla disponibilità di una Chiesa sempre più disposta ad aprirsi al mondo, ci ha spinto ad elaborare un progetto che permetta di raccontare gli ambienti vaticani da una prospettiva del tutto inedita.”
Una proposta editoriale completa, mai realizzata prima d’ora: è con questa promessa che il Centro Televisivo Vaticano lancia una serie di DVD dal titolo “Alla scoperta del Vaticano“, in edicola da oggi con La Repubblica. Un viaggio inedito nel mondo culturale, artistico, religioso, sociale e di costume che abita in uno Stato unico al mondo, riferimento universale della Cristianità. Complice la suggestiva cornice dei Musei Vaticani, Mons. Dario Edoardo Viganò ha moderato ieri mattina la presentazione del progetto, la cui buona riuscita è stata possibile anche alla collaborazione con Officina della Comunicazione e Rai ERI.
Molti i posti in piedi in sala e un’atmosfera di grande aspettativa, dovuta in parte anche alla presenza di Alberto Angela, guida designata per l’occasione: «Sono circa 800 le persone che lavorano qui, e che Alberto ha saputo coinvolgere con grande sensibilità ed efficiacia», ha detto in proposito Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani. Il noto conduttore e divulgatore scientifico aprirà infatti ognuno dei sei episodi del percorso di scoperta, stimolando l’interesse dello spettatore attraverso – promettono – la sua ben conosciuta capacità di accoglienza. «Ci voleva il passo giusto e la mano leggera di Alberto e del suo staff, perchè non è facile lavorare in Vaticano», ha proseguito Paolucci, esprimendo gratitudine verso chi ha reso possibile il progetto e concludendo sorridente: «se questi DVD faranno capire la scintillante pluralità di questo piccolo mondo, il nostro lavoro non sarà stato inutile».
Tra gli interventi della mattinata anche quello di Gregorio Botta, vicedirettore de La Repubblica. «Siamo felicissimi di portare in edicola questo lavoro», ha affermato, sottolineando che «il Vaticano è uno scrigno fondamentale del mondo occidentale, che uno sia credente o meno» . E aggiungendo: «riflettevo su quanto sia un conosciutissimo sconosciuto, anche per un romano, che magari a causa delle lunghe code torna difficilmente ai Musei Vaticani». Forte è stato infatti, come è stato detto nel corso della conferenza stampa, il desiderio de La Repubblica di usare la testata per un progetto di alto livello, servendosi anche della credibilità di un conduttore come Angela. {ads1}
E Alberto Angela, dal canto suo, si è allineato con il mood positivo degli altri interventi: «per me è stata una grandissima esperienza», ha detto ai presenti, «mi sono trovato in un ambiente estremamente professionale, era quasi sempre “buona la prima!”». Diversi i ringraziamenti e gli elogi all’organizzazione, ma soprattutto tante le parole di apprezzamento sullo Stato Vaticano, definito come di un “arazzo della Storia con fili di varie epoche” in cui è presente ovunque un grande senso della bellezza. «Per me è stato un viaggio vicino casa ma lontanissimo, che mi ha tanto stupito», ha poi aggiunto, ammettendo di avere anche “imparato tantissimo” nel corso delle riprese.
Ma qual è stato l’impatto spirituale e personale che questa esperienza ha avuto su di lui? Alberto Angela, a Parolibero.it, ha risposto così: «Premesso che quello che uno crede o pensa dovrebbe rimanere un discorso personale…credo che questo sia un luogo che unisca la spiritualità alla bellezza dell’arte e al senso del bello. E poi naturalmente un luogo che ha rappresentato la capitale della Storia. Si, ecco, in quei momenti era davvero come viaggiare in un libro di Storia. Ma un libro con tanta tanta umanità. Una cosa che mi ha colpito molto è la semplicità e la capacità di interagire con gli altri che hanno molte delle persone che lavorano all’interno del Vaticano. Poi devo dire la verità, non eravamo neanche nelle condizioni di porci molte domande personali, perchè eravamo sempre molto concentrati sul lavoro… ». Una cosa poi, in particolare, gli è rimasta molto impressa. «Mi ha colpito anche molto la serenità dei luoghi», ci ha spiegato, «nel senso che c’è molta pace, molto silenzio. Si avverte molto lo stacco dal resto della città di Roma, dal caos, appena si entra dentro.»
Riprese e montaggio di Cinzia Comandè