Roma: manifestazione di scontri
Roma, Capitale d’Italia è, in quanto tale, scenario di grani eventi, manifestazioni ed appuntamenti nazionali. Ma anche teatro più o meno affascinante di scontri violenti, simbolo di un’epoca fatta di austerità e di guerriglie.
Proprio il clima di guerriglia ha accompagnato la manifestazione nazione del 12 Aprile indetta per il diritto dell’abitare, contro il jobs act e contro il Piano Casa del ministro Lupi. Il corteo pacifico, partito intorno alle 15,30 da Porta Pia, ha proseguito in via XX Settembre dove, davanti al Ministero dell’Economia sono stati lanciati vari frutti e ortaggi per testimoniare ironicamente la condizione esasperante dello “stare alla frutta” degli italiani. Muri imbrattati, vetrine rotte, ma fin qui tutto “sotto controllo”. La vera agitazione sarebbe letteralmente esplosa da lì a pochi metri più avanti, tra Via Veneto e Piazza Barberini. Le forze dell’ordine, dispiegate davanti al Ministero del Lavoro, hanno risposto ai lanci di petardi e di bomboni lanciati dagli attivisti di una delle teste del corteo, i “blocchi blu”. Il corteo pacifico, dopo gli scontri e nonostante fosse dimezzato, è comunque riuscito a ritrovarsi nel luogo d’incontro prefissato di arrivo, a Porta Pia, intorno alle 19. Decine i manifestanti feriti, tra cui un peruviano di 47 anni, trasportato con codice rosso all’ospedale Umberto I che rischia di perdere una mano. Si parla anche di 8 poliziotti feriti e di un’intera città martorizzata, colpita ancora una volta nel cuore. Il Primo cittadino Marino afferma che “il diritto a manifestare, soprattutto per un tema tanto importante e drammaticamente attuale come quello dell’emergenza abitativa, non può trasformarsi negli atti di violenza a cui abbiamo assistito nel centro di Roma. Una violenza che non è solamente fisica, ma che colpisce con forza l’intera città, che svolge il suo ruolo di Capitale ospitando cortei e manifestazioni e ne riceve in cambio scontri e disordini.”