Trastevere e quel problema di movida selvaggia

Trastevere, quel luogo dove nacque e si sviluppò il popolo romano, casa del poeta Belli, ispirazione di Trilussa, in pratica, il cuore di Roma. Gli abitanti del quartiere conducevano, nell’antichità, le loro vite popolane, distinguendosi dalla nobiltà per il loro carattere fiero e genuino, e per la bellezza delle loro donne.

Oggi, il quartiere è tra i più belli e caratteristici della Capitale, fulcro della vita notturna, stracolmo di locali e luoghi di intrattenimento, uno più intrigante dell’altro, che hanno trasformato le notti dell’area intorno al Monte Testaccio in una vera e propria movida capitolina. Si, una movida che però, col passare del tempo, è diventata insostenibile.

I residenti infatti lamentano il rumore assordante che si protrae fino alle prime luci del giorno, nonché i residui dei bagordi notturni: bottiglie e bicchieri disseminati lungo strade e marciapiedi, che al mattino costringono le persone a fare lo slalom per evitare di tagliarsi una gamba. Ma non è tutto. Risse e violenze gratuite tra ubriachi non si contano, il tutto sotto gli occhi dei residenti che, terrorizzati, assistono a pestaggi e quant’altro dietro le finestre delle loro case. Schiamazzi, risate, bottiglie di birre lanciate contro i muri, come se le strade ed i vicoli non fossero un’area pubblica di pregio, ma un’unica pattumiera a cielo aperto, cori da stadio, bestemmie, odore di hashish fortissimo e perfettamente riconoscibile, migliaia di ragazzini barcollanti…. E ancora: motorini dati alle fiamme, scippi e aggressioni tra coetanei per rubare qualche spiccio da spendere in altro alcool.

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Come suddetto, molti dei frequentatori della zona sono minorenni, e questo preoccupa, soprattutto alla luce del fatto che, nel momento in cui questi ragazzi sono fuori controllo, possono davvero fare di tutto, e non solo organizzare le solite risse, che peraltro nella zona sono all’ordine del giorno (e della notte), ma potrebbero anche cimentarsi in qualche “gioco” pericoloso, tipo il “knockout game“. Ultimamente se ne sta parlando molto, un fenomeno allarmante, che sembra diffondersi sempre di più negli Stati Uniti, e che è arrivato anche in Italia. Potrebbe ricordare “Amici miei” e quel simpatico scherzo degli schiaffi rifilati ai passeggeri affacciati ai finestrini dei treni in partenza, ma negli Usa si contano già diversi morti. In cosa consiste? I teenager aggrediscono in strada ignari passanti a caso, senza alcun preavviso, provando a stenderli con un solo pugno, tanto per divertirsi e per dimostrare agli amici di essere capaci di farlo. Sembrerebbe divertente, ma è un gioco pericoloso ed inquietante che, col favore dell’alcool, quando ormai inibizioni e controllo si sono trasferite altrove, può diventarlo ancora di più.
Dunque, ben vengano le recenti “ronde” della polizia: è giusto divertirsi, ma è ancora più giusto farlo nel rispetto degli altri. Per arginare il problema, il presidente della City, Sabrina Alfonsi, ha proposto un’ordinanza anti vetro ed anti alcool e la pulizia delle strade all’una del mattino, costringendo quindi i locali a ritirare tavoli e sedie e chiudere i battenti, nonché sanzioni e controlli serrati a quei minimarket (addirittura innocue frutterie), ed a quei pub che, travestiti da associazione culturale, vendono alcolici in maniera non controllata a chiunque, minori compresi.

Ma l’ordinanza davvero può funzionare? Arginare il problema si, ma risolverlo forse no, o almeno è presto per giudicarlo. L’azione ha trovato il plauso del sindaco Ignazio Marino che in una nota stampa scrive: “Voglio ringraziare gli agenti della Polizia Locale, quelli delle forze dell’ordine e gli operatori dell’Ama per il prezioso lavoro svolto nel rione di Trastevere. Un’importante operazione a favore della legalità e del decoro, che pone l’accento su una delle questioni più sentite da questa amministrazione. In questi giorni ho avuto diversi incontri con il questore di Roma Mazza e l’assessore al Commercio Marta Leonori con i quali stiamo lavorando per individuare una misura saggia ed equilibrata che permette a chi si vuole divertire di poterlo fare e a chi vive nel quartiere di veder rispettati i propri diritti”.

 

 

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