Schumacher: una sfida lunga cento giorni
Cento giorni dal suo terribile incidente. Il campione indiscusso della formula 1 combatte una guerra contro il tempo una volta ancora. Eppure, notizia di qualche giorno divulgata dalla sua porta voce Sabine Kehm riempe gli animi di ottimismo. Le condizioni di Michael Schumacher, seppure in coma starebbero migliorando, a piccole, piccolissime dosi mostrerebbe un quadro clinico con segnali positivi. Dichiarazioni che fanno presagire una lenta ma possibile ripresa del mitico Schumi all’età di 45 anni. Fase questa che consiste nel diminuire progressivamente i sedativi fino al risveglio.
Sono le prime notizie che rincuorano dopo l’arrivo all’ospedale CHO di Grenoble per la terribile incidente sugli sci a Meribel, in Savoia. Poi, la Kehm chiede una volta ancora la massima comprensione riguardo la limitata divulgazione di notizie, ricordando al mondo l’importanza della volontà della famiglia in un periodo così delicato e impegnativo. Poi, con altrettanta discrezione e serietà invita a non promuovere la diffusione di comunicati rumorosi e inesatti, come il lancio del Daily Mail da cui si espandeva il vociferare riguardo alla costruzione di un impianto medico nella villa svizzera del pilota con l’intento di un prossimo trasferimento.
Il campione si riposa ancora un po’ dunque, prende tempo, lui che contro il tempo ha sempre avuto la meglio. Perché in fondo sembra un sogno quello dentro cui fa vivere le persone, quasi in bilico con la fantasia. Sappiamo solo immaginarlo così, con il pugno verso l’alto sul gradino numero uno, ancora e ancora. La sua vita, calcolata con millesimi di secondi, quelli che hanno fatto sempre troppa differenza. Miglior pilota di tutti i tempi, 7 titoli mondiali e quattro consecutivi, ha fatto sognare, strappare sorrisi alla Rossa e al suo immenso parterre. E’ lui che detiene il maggior numero di record mondiali, numero uno in Pole Position, numero uno in Gran Premi vinti, numero uno in Giri Veloci.
Tra gli incidenti più importanti si colloca sicuramente l’anno 1999, quello di Silverston, la mitica pista inglese in cui il pilota trascorse attimi di panico e terrore, costellata da nomi celeberrimi, teste di serie tutti. Ma da quel giorno drammatico, come affermò il Kaiser poco dopo, ne uscì fortunatamente solo con una gamba rotta.
Buon risveglio, campione