GIOVEDI’ 10 APRILE

PONTIAK

opening act
Thee Elephant release party
Rubbish Factory

porte/botteghino 21:00
concerti 21:30
ingresso 8 euro + d.p.
@ CIRCOLO DEGLI ARTISTI
Via Casilina Vecchia 42 – Roma
06 70305684; info@circoloartisti.it

PONTIAK
Van, Lain, e Jennings Carney sono tre fratelli, lavorano e vivono nella stessa fattoria in Virginia e suonano nella stessa band, i PONTIAK. Sono tutti e tre sposati e conducono la loro vita in comunità, dividendo tutto. I Pontiak sono una delle più quotate rock band della nuova scena americana, poderosi e moderni nel loro anacronismo come Black Mountain, Arbouretum, Kurt Vile, Ty Segall e Black Angels, potenti nella dicotomia melodia rumore sulla scia dei migliori Melvins.

La band dei fratelli Carney pubblicherà a Gennaio 2014 il nuovo album ‘Innocence’, decimo capitolo di una discografia immensa e di altissimo livello, settimo full lenght. I Pontiak ad oggi sono stati capaci di pubblicare un album all’anno, e di mantenere inalterato l’altiissimo livello compositivo. ‘Innocence segue di due anni l’ottimo ‘Echo Ono’, prima volta in cui il trio della Virgina impiega due anni per lavorare su un singolo album. La differenza con gli ultimi lavori si sente, la produzione analogica e ancor più ricercata e il clima da rock della grande frontiera porta a citare Neil Young, Iron Butterfly e il meglio dell’Americana moderna. ‘Innocence’ colpisce per la potenza dei primi brani e appassiona per le appassionanti ballate capaci di portare alla mente Bon Iver e la magia dei Megafaun.

I Pontiak registrano i loro dischi, girano i propri video e fanno tutto da se, senza dimenticare mai di invitare in veste di sessionist i loro amici e tutta la cricca della Thrill Jockey. Durante la session di registrazione del nuovo album i fratelli Carney hanno trovato il tempo di girare un cortometraggio nella propria fattoria, ‘Heat Leisure Film’, per presentare due lunghe session registrate all’aperto. Il film è stato presentato nel 2013 al Chicago International Music and Movies Festival – http://vimeo.com/51020183  .

Alla fine del 2009 i Pontiak hanno pubblicato ‘Living’ per Thrill Jockey (label di culto che ha pubblicato i dischi di Arbouretum, Califone, David Byrne, Mouse on Mars, Tortoise e tanti altri), facendo parlare di se come della più illuminata vintage noise band USA, capace di unire psichedelia, potenza e modernità noise. Nel sound dei Pontiak c’è tanto stoner, pschidelia, heavy rock e atmosfere folk. I Pontiak sono i padrini di un nuovo suono capace di mescolare le carte della cultura musicale americana degli ultimi 40 anni. ‘Living’, come il nuovo album ‘Echo Ono’, è stato registrato nella fattoria dei Pontiak in Virginia utilizzando solo strumenti e tecnologia vintage.

‘Echo Ono’ è stato il sesto full lenght pubblicato dai Pontiak, seguito di ‘Sea of Voids’ e ‘Living’ del 2009, ‘Maker’ e ‘Sun on Sun’ del 2008, e di ‘Valley of Cats’ del 2006.
‘Maker’ e ‘Sea Of Voids’ fecero parlare dei fratelli Carney come di una delle promesse del noise rock psichedelico, e ‘Living’ ne ha confermato lo status mettendoli sullo stesso piano di Black Mountain, Arbouretum e Black Angels. Il loro suono ai tempi del lisergico rumore incontrollato di ‘Sun on Sun’ fu definito da Julian Cope come una fredda cavalcata dei Black Sabbath cantata da Jim Morrison. Heavy blues e rock n’ roll degenerato, carezze e pestoni, ecco come si evolve la bestialità intrinseca dei Pontiak.

I Pontiak suonano triturando i miti del passato nel loro frullatore noise. La band ha uno standard qualitativo impressionante e i loro live sono famosi per la potenza sprigionata e il volume degli amplificatori. Quella dei Pontiak è una carriera da primi della classe.

Ascolta ‘Innocence’, titletrack del nuovo album dei PONTIAK
https://soundcloud.com/thrilljockey/pontiak-innocence 

THEE ELEPHANT release party
Ivory Records e Gas Vintage Records presentano l’omonimo album d’esordio dei Thee Elephant, nei negozi di dischi e sulle piattaforme digitali da Venerdì 14 Marzo con distribuzione Goodfellas.
Una superband composta da Dola J. Chaplin, Sante Rutigliano (Oh Petroleum), Simone Prudenzano (Oh Petroleum) e Milo Scaglioni (Jennifer Gentle).

Thee Elephant è un disco di canzoni scritte con l’intenzione di mescolare le tinte forti dei testi ad un rock graffiante ed al tempo stesso elegante. L’immaginario è cupo e intenso, dominano strade lisergiche che si sciolgono nell’oscurità, figure mitologiche scosse da ostinati percussivi, urli primordiali cullati da cori deliranti, asfissianti brezze marine, dipendenza da endorfina. La sonorità è viscerale e si compone di episodi 50s impantanati in fuzz e saturazioni, jingle jungle e psichedelia west coast, manipolazioni early 70s. Attenzione particolare è stata posta sul pathos della performance e sulla ricerca del suono, non a caso il disco è stato registrato live in studio su nastro da 2 pollici, utilizzando solo strumenti e apparecchiature di fine 60, e mixato in analogico.

Dola J. Chaplin, folksinger casalvierano, incontra il produttore artistico Sante Rutigliano in un locale, dopo un concerto tenuto da quest’ultimo a fianco del rocker Oh Petroleum, e decidono di dare vita ad una collaborazione, che inizialmente si concentra sul progetto acustico del songwriter.
I due nel settembre 2012 producono un primo brano insieme, “Come to Die”, pubblicato poi nella compilation Gas Vintage Super Sessions, e in quell’occasione Sante Rutigliano coinvolge Simone Prudenzano, batterista, suo compagno di band con Oh Petroleum.
I tre decidono di dedicarsi alla lavorazione di un nuovo album e coinvolgono il tastierista Matteo Scannicchio, che, a causa degli impegni con Operaja Criminale, rimarrà poi un membro aggiunto, sia in studio che live. La band, così, sente la necessità di inserire un bassista. L’occasione si presenta subito con il ritorno in Italia di Milo Scaglioni, ex bassista dei Jennifer Gentle e in forza alla band di Roberto Dell’Era e quella di Emma Tricca. Scaglioni, infatti, aveva conosciuto Simone Prudenzano in occasione di alcune date pugliesi di Dell’Era, la cui apertura era affidata a Lola and the Lovers, band di appartenenza del batterista, ed era stato suggerito a Dola J. Chaplin, da Emma Tricca, sua ospite nel disco “To the tremendous road”.
Siamo nel gennaio 2013 e tutto è pronto per dare vita alla band. I cinque si chiudono in sala e lavorano agli arrangiamenti delle composizioni proposte da Dola, la cui intenzione è quella di giocare con gli stili che hanno gettato le basi del rock. Il songwriter scrive 10 brani, che partono da una rielaborazione dei canoni di scrittura che si sono susseguiti nel decennio che va dal ’62 al ’72, e la band, sotto la produzione artistica di Sante Rutigliano, asseconda questa ricerca filologica attraverso un accurato studio di un suono vintage e graffiante, lontano, ma non slegato dalle atmosfere presenti nel primo disco di Dola J. Chaplin.
Le prime apparizioni live, ancora sotto il nome del frontman, lasciano subito intendere un’evidente attitudine psichedelica e noise e l’imponenza del suono, ma soprattutto il volume da altri tempi, ne suggeriscono il nome: “Thee Elephant”.
Il quintetto brucia le tappe e da gennaio a maggio arrangia tra Roma e Manduria l’intero album, testando subito nei numerosi live tenuti nello stesso periodo la validità del nuovo repertorio.
A seguito del lavoro dell’intera band in sala, Sante Rutigliano prepara, con l’ausilio di tutti i componenti, i provini al computer, necessari a rifinire gli arrangiamenti nel dettaglio, a scrivere i cori, elemento fondamentale del sound della band, e a simulare il tipo di ripresa e l’effettistica da usare per la produzione.
I primi di giugno “gli Elephant” sono in studio a Guagnano da Stefano Manca, che li attende nella sua sala da 100 mq, con il registratore multitracce a nastro Studer degli anni 70 acceso, con una nuova bobina pronta ad accogliere i loro feedback.
Le riprese durano 8 giorni e il quintetto registra tutto il suo repertorio suonando live, come facevano gli “antichi”. A settembre il materiale viene mixato in analogico al Gas Vintage Studio di Roma dal giovane ma esperto Daniele Gennaretti, sotto la direzione di Sante Rutigliano, e subito dopo masterizzato da Fabrizio De Carolis, ingegnere di mastering tra i più riconosciuti in Europa.
Thee Elephant, sotto la guida della Ivory Records e in coproduzione con la Gas Vintage Records, presenterà il proprio disco Venerdì 14 Marzo.

RUBBISH FACTORY
Riff, energia, silenzi, esplosioni, altri riff, libertà, cospirazioni, rivoluzioni. Questi sono i Rubbish Factory: un duo esplosivo e imprevedibile che si avventura in un’apocalittica atmosfera industriale, lambendo territori prossimi a generi quali blues, stoner e garage rock, senza mai celebrarne alcuno in particolare. Dal vivo, un set ipnotico, straniante e coinvolgente allo stesso tempo, che difficilmente può lasciare indifferenti anche gli avventori più distratti. I Rubbish Factory nascono nel 2011, quando Marco Pellegrino (voce e batteria) e Gabriele Di Pofi (voce e chitarra) decidono di dar vita a un progetto che punti tutto sull’istintività. I brani nascono spontaneamente da lunghe jam session in sala prove. Echi di QOTSA, Radiohead, Doors, Led Zeppelin si inseguono fino a formare un sound dotato di una personalità non solo affermata, ma guadagnata sul campo.

THE SUN, il loro disco d’esordio, disponibile dal 29 Novembre 2013 (Modern Life, distribuzione Audioglobe) è in assoluto il primo album a essere stato scovato in una fabbrica di spazzatura.

Rubbish Factory is:
Gabriele Di Pofi (vocals/guitars)
Marco Pellegrino (vocals/drums)

http://www.pontiak.net 
http://www.myspace.com/pontiak 
https://www.facebook.com/theeelephant 
http://www.rubbishfactory.it 
http://www.facebook.com/rubbishfactory 
http://www.circoloartisti.it  
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