Culture Days: librai per una sera

Durante una crisi che investe anche tutti i campi della produzione culturale, alcuni eventi sono capaci più di altri di ricordarci che l’arte e la cultura sono anche partecipazione e condivisione. Impossibile non augurarsi, come ci ha detto Carofiglio, che iniziative come questa si ripetano più spesso.

Si sono conclusi i Culture Days, manifestazione che ha visto l’unione di teatri, cinema, luoghi della musica, librerie e aziende commerciali allo scopo di abbassare i costi della cultura per qualche giorno e favorire una fruizione più ampia degli spettacoli del panorama romano. La serata finale, il 2 aprile, ha visto le librerie Arion come centro degli eventi: le varie sedi hanno organizzato un’apertura serale speciale e, fino a mezzanotte, ad accogliere i clienti sono stati dei librai d’eccezione, scrittori e personaggi dello spettacolo. Nella Arion di Montecitorio dietro il bancone e in giro tra gli scaffali c’erano Corrado Augias, Gianrico Carofiglio, Francesco De Gregori, Marco Lodoli, Anna Mattei e Claudio Strinati. Tutti hanno consigliato libri e autori, a seconda delle richieste dei clienti, e hanno parlato con chi sfogliava le pagine di un volume scelto a caso o con chi guardava i ripiani indeciso. {ads1}

Anche tra i clienti non sono mancate le sorprese: nel corso della serata, infatti, si sono affacciati nella libreria altri ospiti come il pianista Nicola Piovani e il giornalista Antonio Gnoli. Così, dalla cassa della libreria, Augias ha diretto per primo i suoi colleghi neo-librai, coinvolgendo tutte le persone presenti in uno scambio di opinioni e consigli che è durato tutta la sera, mentre De Gregori discuteva di una nuova traduzione di Kafka e Lodoli salutava i clienti meravigliati, anche all’ingresso del negozio. I libri più venduti, inutile dirlo, sono stati quelli dei librai della serata: abbiamo avvistato molte copie, debitamente fatte autografare, di La casa nel bosco, dei fratelli Carofiglio, I segreti d’Italia di Augias e l’audiolibro Cuore di tenebra di Conrad letto da De Gregori; per quanto riguarda i libri di Lodoli, da frammenti di conversazioni colte qua e là è emersa una particolare ispirazione per le Isole, favorita forse dalla piacevolezza della serata primaverile o dalla location della libreria nel centro di Roma.

Una serata, insomma, che non il principe nemico del libero pensiero del romanzo della Mattei, Il sonno del Reame, avrebbe bandito dal suo regno. Nella libreria Arion la cultura si è aperta nel suo aspetto più bello, quello di condivisione e di dialogo, perché quello di parlare di un libro che si ha in mano, o dei tanti che si hanno nel cuore, è uno dei più grandi privilegi che dà la lettura. Peccato, per questa bella serata, che se fosse stata più pubblicizzata avrebbe potuto richiamare un pubblico più vasto e vario: chi ha avuto la fortuna di partecipare, anche capitando per caso davanti alla libreria, ha senz’altro passato qualche momento di pura emozione, imbarazzato nell’indecisione tra il chiedere una fotografia e l’improvvisare un discorso di letteratura (ve lo assicura chi scrive).

Abbiamo raccolto un assaggio della serata e le opinioni di Gianrico Carofiglio sull’iniziativa, in questo video.

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