La matematica del gioco d’azzardo

Forse le campagne di sensibilizzazione e i sostegni psicologici operanti nel mondo delle dipendenze, come quella da gioco d’azzardo, nonostante ottengano dei buoni risultati, non riescono a limitare comunque il fenomeno.

La matematica però, che non è mai stata un’opinione ma una scienza concreta, se portasse avanti delle attestate prove sostenenti il fatto che le probabilità di vincita al gioco sono molto basse, anzi praticamente nulle, sortirebbe un effetto maggiore? Non è certo necessaria una mente da Premio Nobel per la matematica per capire che, dietro alle più variegate forme di gioco d’azzardo come le slot machine, le roulette o il Superenalotto, esistano dei calcoli di probabilità e che gli ideatori di questi di certo non abbiano posto le combinazioni vincenti a caso. Per effettuare le suddette combinazioni però un’agilità non indifferente nell’ambito matematico è comunque d’obbligo, affinché si decidano le probabilità di uscita di queste. Ma anche per lavorare sull’assuefazione a danno dei giocatori i quali, anche se non vincono, spesso pensano di essere molto vicini al traguardo e per fare in modo che ci sia, costantemente, un tornaconto per gli ideatori. Se dalla parte dei “cattivi” opera una mente matematica “diabolica”, lo stesso però vale per la parte dei “buoni”, altrettanto preparati a sciogliere questo nodo tanto accuratamente architettato e tanto poco comprensibile per chi vi è completamente imbrigliato. A questo proposito Diego Rizzuto e Paolo Canova, rispettivamente fisico e matematico di Torino, attraverso la loro campagna di divulgazione scientifica nata nel 2009 e chiamata Fate il Nostro Gioco, stanno facendo, e bene, il loro lavoro di sensibilizzazione pragmatica per combattere il gioco. Anche chi ne è vittima però deve fare il suo. E per fare questo non è di certo necessaria l’abilità fisico matematica dei due esperti, i quali comunque attraverso metodi semplici e comprensibili sono sempre riusciti a essere efficaci, bensì la voglia di smettere e capire che il gioco, oltre a fare del male economicamente e psicologicamente, è anche una presa in giro.

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Di cosa si occupa dunque il progetto Fate il Nostro Gioco? Di esplorare le leggi matematiche che stanno dietro al caso e alle scommesse e, attraverso mostre, conferenze, corsi di formazione e approfondimento per operatori di vari settori, di utilizzare la matematica come antidoto logico per combattere il rischio dell’eccesso del gioco. Dal sito della campagna e quello di Facebook l’iniziativa non ha tardato ad alimentare l’interesse tra i mass media rappresentati dalla nostra televisione, come Rai 1, precisamente nel programma A sua immagine, al quale ha recentemente partecipato Diego Rizzuto per spiegare brevemente le scarse possibilità di vincita derivanti dal gioco. Questo discorso però è stato approfondito, anche insieme a Paolo Canova, durante l’ultima puntata delle Iene. Riassumendo il tutto si può dire che, chi gioca tanto alla roulette, ha la certezza di perdere, ogni cento giocate, 2,70 euro; alle slot machine, sempre ogni cento giocate, 15 euro: 87 euro invece è la cifra persa per ogni cento tentativi al lotto. Per un giocatore assiduo, di certo, cento giocate non sono nulla. «La matematica – spiega Diego Rizzuto – ti dice che se intraprendi una strada improbabile, prima o poi ce la potrai fare» Si, ma prima o poi quando? «Non basta una vita. – continua Diego – Se Garibaldi avesse iniziato a giocare 150 anni fa, regolarmente per tre volte a settimana, ora avrebbe avuto una probabilità su 26mila di vincere al lotto». E qui subentra la percezione sbagliata che il giocatore inizia ad acquisire <<considerando che qualcuno che vince al lotto esiste, allora posso vincere anche io>>. Si, qualcuno vince al lotto ma perché milioni e milioni di persone ci giocano; quello che è scorretto è pensare che allora più gioco più si avvicina la possibilità di vincita personale, quando invece ad avvicinarsi è quella generale. Dietro a questi giochetti, semplicissimi da effettuare, ci sono dunque uno studio e una risoluzione complicatissimi che, per chi è interessato, è possibile accedervi dando un’occhiata al sito di Fate il Nostro Gioco.

 

 

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