Scetticismo e disaccordi per il nuovo stadio a Tor di Valle
Risale al 27 Marzo scorso l’annuncio del Presidente della Roma, James Pallotta, della costruzione del nuovo stadio dei Giallorossi nell’attuale ippodromo dismesso di Tor di Valle, a Sud di Roma, tra il Tevere e Via Ostiense. Le polemiche e le discordanze sull’effettiva idoneità della zona non si sono fatte attendere.
Questa mattina, infatti, ai microfoni di Radio Roma, Vanna Mannucci, Vice-presidente della sezione Roma di Italia Nostra, afferma la sua criticità rispetto alla scelta di Tor di Valle come area in cui costruire il nuovo stadio, asserendo che esistono delle problematiche e dei vincoli idrogeologici che vanno al di là dello snellimento dei passaggi burocratici previsti dalla nuova legge sugli stadi. “I vincoli idrogeologici in quell’area fanno capo all’Autorità di Bacino del Tevere e all’ARDIS, e sono dello stesso tipo di quelli che purtroppo saltano fuori ogni volta che ci sono esondazioni e altre situazioni drammatiche a Roma- prosegue Mannucci: “Ci sono anche altre problematiche nell’area: si parla di vincoli di inedificabilità e, inoltre, nella zona c’è il depuratore, che impone una fascia di rispetto di 11 ettari.
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“Ci sembra strano che in tutta Roma non si sia riusciti a individuare un’area che abbia caratteristiche diverse, e che soprattutto sia senza vincoli. Un esempio? La Città dello Sport, già costruita, con infrastrutture pronte, ma attualmente abbandonata”.
La decisione di stabilire il nuovo stadio proprio nella zona di Tor di Valle, è frutto di una serie di estenuanti trattative, durate circa un anno, così come affermato dal Presidente Pallotta, che hanno portato alla scelta di quella specifica zona, proprio perché capace di diventare un luogo e una struttura multifunzionale in grado di essere attiva 7 giorni su 7, data anche la sua specifica posizione geografica. Anche da questo punto di vista Mannucci non è d’accordo. “Se parliamo di infrastrutture, attualmente c’è solo la Via del Mare, quindi sarebbero necessarie nuove arterie di collegamento”.
“Come Italia Nostra- prosegue Vanna Mannucci- fummo i primi a parlare di necessità della costruzione di nuovi stadi per Roma e Lazio. L’Olimpico è vecchio e inadeguato, è inserito in una zona che oggi è centrale, non più periferica come negli anni ’50. Quindi non siamo contrari all’edificazione di nuovi stadi, ma chiediamo che tutto avvenga seguendo la strada della legalità e della correttezza, non quella del superamento dei vincoli, che servono a tutelare i cittadini”.