C’è anche Carolina Kostner sul podio Mondiale
Un mondiale di pattinaggio degno di lode è quello che si è concluso all’ora di pranzo, in Italia, a Saitama. Un mondiale che ha messo un punto con la finale del programma libero femminile e che ha visto in pista le nostre due pattinatrici italiane, Valentina Marchei e Carolina Kostner.
La gara è stata di alto livello ma, inutile dirlo, il punto più alto è arrivato con l’ultimo gruppo e con le ultime sei pattinatrici. Il podio ha visto, così, salire al primo posto la padrona di casa Mao Asada con un punteggio totale di 216.69 e che si è aggiudicata di nuovo il titolo di Campionessa del Mondo dopo averlo fatto già nel 2008 e nel 2010. Ha iniziato il suo esercizio con un triplo axel ampio e enorme e ha portato in pista un programma forte ed elegante. La sequenza di passi a ritmo di musica, con questa sempre più incalzante, ha coinvolto anche il pubblico che l’ha seguita a battiti di mani. L’unica nota negativa, la non combinazione nel doppio axel, dal quale è uscita un po’ male poggiando una mano a terra. Per il resto leggerezza e forza, due aggettivi opposti ma perfetti per descriverla, sono stati gli elementi che l’hanno caratterizzata.
Secondo posto tutto russo, con la piccola pattinatrice Julia Lipnitskaia che, con il suo ormai classico vestitino rosso e la colonna sonora di Schindler’s List, ha chiuso con un punteggio totale di 207.50. Niente da dire sugli elementi tecnici e sulla bravura di questa bambina prodigio, ma lei sul ghiaccio è una ginnasta. È sciolta, fa delle trottole eccezionali, le sue gambe volteggiano e non si fermano ma, dal punto di vista del pattinaggio, l’interpretazione e l’eleganza sono piatte. Bravissima, ma deve crescere e di strada da farne ne ha tanta ancora. {ads1} Finalmente, al terzo posto vediamo Carolina Kostner che porta a casa una medaglia di bronzo con il punteggio totale di 203.83. Un programma libero che l’ha messa un po’ in difficoltà, niente a che vedere con l’esibizione dello short. Una caduta per lei e due salti non completati, anzi, non eseguiti proprio. Ha osato e ha rischiato, in quella che potrebbe essere la sua ultima gara della carriera. Nonostante ciò, la sequenza di passi, un po’ come per la Asada, è stata come sempre bellissima, con il pubblico che l’ha sostenuta e le ha fatto sentire calore e affetto in una gara che non è stata affatto la sua prova migliore. Arriva, così, il terzo bronzo Mondiale dopo i due argenti del 2013 e del 2008 e dell’oro del 2012. C’è da dire che è la ventiseiesima volta di seguito che Carolina sale sul podio ed è dal 2010 che non sbaglia e non scende mai. A ogni gara lei, che sia primo, secondo o terzo gradino, è sempre lì. Insomma, i numeri sono tanti, ha fatto il pattinaggio italiano negli ultimi dieci anni, ha fatto conoscere questo sport a un paese dove regna solo il calcio come legge. Se quella di oggi è stata davvero la sua ultima esibizione, mancherà tanto.
Un addio, invece, sicuro è arrivato dall’altra padrona di casa, Suzuki, che con 193.72 chiude in sesta posizione. Emozionata, davanti il pubblico di casa sua, scende in pista e danza, elegantemente, nel suo vestito bianco, leggera e limpida. Applaudita, lascia la pista con un inchino al kiss and cry e, asciugandosi una piccola lacrima, lascia questo mondo per affrontare la vita, quella fuori dal ghiaccio.
Buone anche le prestazioni di Pogorilaya e della Gold, che sembrava proprio Cenerentola nella serata del suo ballo: bionda, stessa pettinatura, vestito azzurro e brillanti. Ha chiuso in quinta posizione con 194.58. Da non sottovalutare il punteggio, infine, di Valentina Marchei con 157.64. Anche lei, dopo qualche piccolo problema nello short program, ha dimostrato di non abbassarsi mai. L’ultimo appuntamento è domani mattina, verso le 8.00, con la cerimonia e il Gala di chiusura.