Djokovic e l’invasione non galeotta
A Miami si va verso una finale fra Djokovic e Nadal, eliminato invece Federer. Già finita la stagione per Del Potro, vittima dei problemi ai polsi. Dopo le glorie di Indian Wells, poca fortuna per gli italiani in Florida, ma gli uomini pensano già alla Davis. La finale femminile vedrà in campo le prime due tenniste al mondo.
Qualunque appassionato ricorda quanto accaduto durante il quinto set della semifinale del Roland Garros 2013 fra Djokovic e Nadal. Avanti 4-3 e servizio, il serbo aveva toccato la rete nel corso di uno scambio, perso la battuta, ceduto la partita ed abbandonato il sogno di conquistare l’unico mayor che gli manca.
Contesto meno prestigioso, azione simile ma decisione opposta da parte dell’arbitro quella alla quale abbiamo assistito a Miami nelle fasi conclusive del primo set fra Djokovic e Murray. 6-5 Nole, servizio Andy, primo punto: il serbo ha invaso il campo avverso, ma il giudice di sedia non lo ha sanzionato malgrado le proteste dello scozzese, che stizzito ha poi commesso tre gratuiti in fila perdendo il set 7-5. Djokovic ha spesso in carriera restituito punti dubbi, stavolta ha fatto finta di niente: inevitabile pensare come la sua sportività vari in base alla caratura di chi ha davanti ed al momento. Si è soliti parlare dei buoni rapporti intercorrenti fra i migliori e si paragona questa fase alle rivalità degli anni ’80. Forse si tratta di ipocrisia e magari sono più coerenti le grandi della WTA, che si detestano schiettamente.
Malgrado il risultato si è visto un Murray in ripresa. Ha tenuto nel primo set incantando con giocate quali un passante di rovescio da applausi anche per chi non va matto per il colpo bimane. Ha reagito nel secondo giocando però troppo a strappi. E’ andato avanti 3 a 2 e servizio, ma poi si è squagliato davanti alla ragnatela di Nole, che ha conquistato 12 punti consecutivi chiudendo 6-3. {ads1} In semifinale il serbo affronterà Nishikori, che ha eliminato Federer. Pallida la versione di Roger a Miami, un torneo che dal 2007 in poi gli regala delusioni. Avanti di un set, ha smarrito il servizio, vanificando due volte il vantaggio di un break nel secondo e finendo col cedere. Grande prova del giapponese, reduce da una dura battaglia con Ferrer.
Nadal ha rimontato Raonic. Decisivo il combattuto settimo game del terzo set: sulla palla break, Rafa ha risposto in maniera incisiva ad una violenta prima del canadese, che ha messo in rete il suo colpo. Il numero uno se la vedrà con Berdych, che ha superato Dolgopolov.
Nelle semifinali femminili, prosegue la serie di sconfitte della Sharapova contro Serena. La russa è partita forte, ha giocato forse il colpo del torneo, un cross di dritto stretto dal movimento brevissimo degno del miglior Federer, è andata avanti 4 a 1, ma Serena ha saputo lasciarla sfogare, infilando cinque giochi consecutivi e salendo 6-4. Ancora 2 a 0 Masha nel secondo, palla del 3 a 0, game lungo chiuso da un doppio fallo che ha dato vita ad una serie di punti dell’americana capaci di decidere la partita. Williams non irresistibile ma capace come sempre di marcare la differenza col servizio (9 aces a 0).
All’ultimo atto giunge anche Li Na che ha avuto la meglio sulla Cibulkova nella rivincita della finale di Melbourne. La slovacca ha avuto due occasioni per portarsi 4 a 1 al terzo, ha concluso con un punto in più, ma è stata eliminata. Certo se Li Na dovesse concedere 43 gratuiti contro Serena sarebbe spacciata.
Torneo senza luci per gli italiani, fuori al 3° turno la Pennetta contro la Ivanovic, battuto da Nadal agli ottavi Fognini, vittima di un problema fisico che non dovrebbe impedirgli di partecipare al quarto di Davis. Sara Errani perderà i punti della semifinale dello scorso anno ed uscirà dalle dieci.
Il circuito maschile dice arrivederci a Del Potro, che si è operato al polso sinistro (quattro anni fa toccò a quello destro), chissà se e quando lo rivedremo ad alti livelli.