Kristoff Re della Sanremo, beffato Cancellara
Prima vittoria norvegese alla Milano Sanremo grazie al ventiseienne Alexander Kristoff del team Katusha che si aggiudica a sorpresa con una splendida volata da finisseur l’edizione numero 105 della classica di inizio stagione.
Prima vittoria norvegese alla Milano Sanremo grazie al ventiseienne Alexander Kristoff del team Katusha che si aggiudica a sorpresa con una splendida volata da finisseur l’edizione numero 105 della classica di inizio stagione.
Dopo 294 km e condizionati irrimediabilmente dalla pioggia che ha reso più emozionante un percorso che ha dovuto rinunciare per motivi di sicurezza alla terribile salita della pompeiana, tornando al percorso dell’edizione del 2007, più adatto ai velocisti, con il Turchino, i tre capi (mele, cervo e berta), la cipressa e il poggio. Numeroso il lotto dei pretendenti alla vittoria, ma difficile trovare un favorito alla vigilia, con Cavendish, Greipel, Modolo, Degenkolb e Sagan chiamati a resistere fino al traguardo per giocarsela in volata, e Nibali, Gilbert e Cancellara obbligati a inventarsi qualcosa, tra cipressa e poggio, per evitare l’arrivo a ranghi compatti. Pronti via e dopo quattro chilometri parte la consueta fuga che vede coinvolti sette corridori: Parrinello, Boem, Haas, Barta, Bono, Demaar e Tjallingi che sul Turchino scollinano con più di dieci minuti sul gruppo mentre le condizioni meteo incominciano inesorabilmente a peggiorare.
Gli uomini della Trek e della Cannondale incominciano ad alzare il ritmo per ridurre il gap, mentre i fuggitivi perdono Boem per crampi e Haas e Parriniello che non riescono a tenere il ritmo degli altri compagni di fuga che sui tre capi perdono minuti preziosi e uno sfinito Barta, rimanendo in tre ai piedi della cipressa. Aumenta l’andatura del gruppo e nei sei km della penultima salita attacco della Cannondale con De Marchi a tutta per Sagan, ma è proprio sulle prime rampe che lo squalo di Messina sferra con successo il suo attacco, una rasoiata che crea il vuoto permettendo a Nibali di staccare Bono scollinando a tredici secondi dal duo olandese Tjallingi, Demaar raggiunti e superati in discesa. Tornati sull’Aurelia la Bmc e Sky hanno approfittato della pianura prima del Poggio per accorciare su uno stremato e solitario Nibali che ha esaurito il suo sforzo sulle prime rampe dell’ultima asperità.
Gruppo compatto che scollina insieme, dopo il vano tentativo di allungo di Battaglin e Rast, mente Dengenkolb compromette la sua gara a causa di una foratura. Dopo la scivolosa discesa del poggio è tutto un susseguirsi di scatti con Cavendish, Modolo e Greipel ancora in gruppo insieme a tutti i big, ai due chilometri è Sasha Colbrelli a tentare un’inutile sortita in solitaria, ma ciò che rimane del gruppo, capitanato da uno splendido Luca Paolini (compagno di squadra decisivo per il successo di Kristoff) non lascia spazio e gli ultimi mille metri in volata sul lungomare di Sanremo sono da vivere tutti d’un fiato. Van Avermaet tenta l’anticipo ai cinquecento metri, ma nulla può contro la progressione inarrestabile del norvegese che relega ai gradini più bassi del podio un arrabbiatissimo Fabian Cancellara e il britannico Ben Swift, con un esausto Cavendish quinto e un deludente Sagan soltanto decimo al traguardo. Ancora a bocca asciutta l’Italia che non si aggiudica la classica dal 2006 (successo di Pippo Pozzato) e rimpianto per Vincenzo Nibali che non è riuscito a trascinare nella sua azione Gilbert e Cancellara con i quali il suo tentativo di sicuro avrebbe avuto miglior sorte.