Ultimo “stadio” per la Roma?
Un progetto già presentato , quello del nuovo stadio della Roma , ai tempi della “presidentissima” Rosella Sensi per la nuova casa dei giallorossi. Presentato in pompa magna dalla vecchia dirigenza insieme all’ex primo cittadino della capitale(Gianni Alemanno), non si è mai andati oltre il progetto di quello che doveva essere il “Franco Sensi” in zona Torrevecchia.
Born in the Usa- L’avvento della nuova proprietà americana ha stravolto un po’ tutto: dal nuovo logo “rivisitato” al merchandising. Il presidente James Pallotta ha prima ristrutturato tutti i quadri dirigenziali con i propri uomini di fiducia (Il Ceo Italo Zanzi e il nuovo Chief Commercial Officer Sean Barror) proprio per incrementare gli incassi in vista del “fair play finanziario” (si spende solo quello che si incassa). Gli introiti del merchandising sono importantissimi, in Italia come all’estero, ma c’è qualcosa che può veramente cambiare le sorti, almeno economiche, di una squadra: lo stadio di proprietà. Anche qui numerosi cambi tra cui la sua locazione, Tor di Valle e la sua struttura; per saperne di più appuntamento al 26 Marzo quando dovrebbe essere presentato il progetto firmato dall’architetto Dan Meis.
Hi Tech – Pochi giorni fa il Presidente Pallotta ha rilasciato alcune dichiarazioni: lo stadio sarà avveniristico e tra quelli più all’avanguardia d’Europa,ad anelli e con una capienza di 55-60mila spettatori,museo e albergo per la squadra. L’investimento complessivo dovrebbe sforare il miliardo e dovrebbe vedere (il condizionale è d’obbligo) la partnership di Disney, Apple e Nike; nel miliardo sono compresi anche gli interventi alle strade e alle infrastrutture adiacenti Tor di Valle, tra cui anche una fermata della metro che si chiamerà addirittura “Curva Sud”. Le notizie si accavallano e perdono anche un po’ di attendibilità, addirittura si pensava che la sua struttura sarebbe stata simile a quella del Colosseo, trionfo assoluto della pacchianeria. Si ipotizza la sua costruzione in soli due anni, utopia pura qui nella capitale, sognare non costa nulla. Il primo stadio di proprietà in Italia lo ha costruito la juventus demolendo e utilizzando parte dei materiali del vecchio “Delle Alpi”. L’amministrazione del capoluogo piemontese ha agevolato molto la sua costruzione diminuendone i tempi che altrimenti sarebbero stati troppo lunghi.
Sogni – La meta dei desideri giallorossi, l’Europa , è già “piena” di stadi di proprietà : l’avveniristico “Allianz Arena” a Monaco di Baviera ,casa del Bayern Monaco; in Inghilterra quasi tutte le squadre hanno un proprio stadio, stessa cosa in Spagna. Queste case “private” serviranno a colmare in primis il gap economico nei confronti delle altre grandi d’Europa (Barça , Real, Manchester e Bayern Monaco) e successivamente quello sportivo. Aumentando i ricavi dovrebbero aumentare anche gli investimenti per il parco giocatori, che senza stadio possono essere garantiti solo da uno sceicco (vedi Manchester City e Paris Saint Germain). Se ”tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” , tra gli stadi di proprietà e la loro costruzione c’è di mezzo la burocrazia italiana. Ce la faranno i nostri eroi?